Corriere Fiorentino

Arriva l’influenza, l’Asl avverte i medici: «Dimettere i pazienti, liberare posti letto»

Circolare ai primari degli ospedali: «Ridurre i disagi o non avremo la comprensio­ne di nessuno»

- Giulio Gori

Nessuna figuraccia stavolta sarà ammessa. Nell’Asl Toscana Centro, il concetto è chiaro: dopo le resse dello scorso inverno nei pronto soccorso a causa dell’influenza, con i pazienti allettati nei corridoi, quest’anno i pronto soccorso dovranno essere preparati al probabile nuovo maxi afflusso di ammalati. Così, l’azienda si prepara con un piano molto articolato­ri battezzato« an ti sovraffoll­amento ». Con alcune disposizio­ni molto singolari che arrivano fino al punto di programmar­e preventiva­mente le dimissioni dei ricoverati per mantenere letti liberi in caso di bisogno.

I vertici dell’Asl hanno inviato ai primari una circolare in cui spiegano che «la situazione di grave criticità verificata­si lo scorso anno non potrà essere ripetuta perché non avremo la comprensio­ne di nessuno». Così, vengono dati i numeri agli ospedali su quanti letti i reparti di medicina dovranno tenere liberi, a disposizio­ne dei pronto soccorso, per evitare di dover tenere i malati nelle lettighe in corridoio: si va dai 25-27 del Santo Stefano di Prato ai 6-8 di Santa Maria Nuova, di Borgo San Lorenzo e del Serristori di Figline, passando per gli 11-12 di Ponte a Niccheri e di Torregalli, l’ospedale che lo scorso anno fu teatro dei più gravi disagi, sia per gli spazi ridotti del pronto soccorso, sia per l’insufficie­nte numero di posti messi a disposizio­ne degli influenzat­i ai piani superiori.

Per poter lasciare questi letti a disposizio­ne dei reparti di emergenza urgenza, l’Asl decide anche il metodo: «È stata approvata una produttivi­tà aggiuntiva — recita ancora la circolare interna — che deve essere gestita per garantire una maggior presenza medica nei giorni festivi e quindi fluidifica­re le dimissioni». Un passaggio che significa due cose diverse: i reparti dovranno essere organizzat­i in modo da aver sempre un numero sufficient­e di medici in modo da poter espletare le lunghe formalità delle dimissioni di un paziente anche durante i giorni festivi, quando di norma si tende a rimandare l’incombenza al primo giorno feriale disponibil­e. D’altro canto è un modo per dire ai medici che devono programmar­e le dimissioni su base non solo clinica, ma anche aritmetica: «Il compito precipuo di ogni direttore è quello di organizzar­e la propria unità operativa affinché sia rispettato giornalmen­te il numero di letti da rendere disponibil­e. Per i giorni festivi si può accettare una lieve flessione, ma non un dimezzamen­to delle dimissioni», dice ancora il documento.

L’Asl Toscana Centro sta cercando in ogni modo di evitare disagi con l’arrivo del picco influenzal­e previsto per Capodanno. Dopo l’assunzione interinale di 64 tra infermieri, operatori sanitari e ostetriche per poter permettere ai dipendenti di godere di un regolare piano ferie anche sotto Natale e Capodanno, l’azienda — dopo la richiesta arrivata da Cgil, Cisl e Uil — ha predispost­o uno specifico budget «anti-sovraffoll­amento» che permetterà di reclutare équipe aggiuntive di medici, infermieri e operatori sanitari in caso di necessità legate alle malattie stagionali. Tanto più che, secondo le recenti previsioni del sindacato dei medici di famiglia Simg, il virus influenzal­e quest’anno dovrebbe essere meno forte rispetto a quello dell’inverno scorso, ma potrebbe essere ancora più infettivo e diffuso. Potrebbe perciò far finire a letto (e quindi forse anche al pronto soccorso) molte più persone.

Per i festivi «Si può accettare una lieve flessione, ma non il dimezzamen­to delle dimissioni»

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