Arriva l’influenza, l’Asl avverte i medici: «Dimettere i pazienti, liberare posti letto»
Circolare ai primari degli ospedali: «Ridurre i disagi o non avremo la comprensione di nessuno»
Nessuna figuraccia stavolta sarà ammessa. Nell’Asl Toscana Centro, il concetto è chiaro: dopo le resse dello scorso inverno nei pronto soccorso a causa dell’influenza, con i pazienti allettati nei corridoi, quest’anno i pronto soccorso dovranno essere preparati al probabile nuovo maxi afflusso di ammalati. Così, l’azienda si prepara con un piano molto articolatori battezzato« an ti sovraffollamento ». Con alcune disposizioni molto singolari che arrivano fino al punto di programmare preventivamente le dimissioni dei ricoverati per mantenere letti liberi in caso di bisogno.
I vertici dell’Asl hanno inviato ai primari una circolare in cui spiegano che «la situazione di grave criticità verificatasi lo scorso anno non potrà essere ripetuta perché non avremo la comprensione di nessuno». Così, vengono dati i numeri agli ospedali su quanti letti i reparti di medicina dovranno tenere liberi, a disposizione dei pronto soccorso, per evitare di dover tenere i malati nelle lettighe in corridoio: si va dai 25-27 del Santo Stefano di Prato ai 6-8 di Santa Maria Nuova, di Borgo San Lorenzo e del Serristori di Figline, passando per gli 11-12 di Ponte a Niccheri e di Torregalli, l’ospedale che lo scorso anno fu teatro dei più gravi disagi, sia per gli spazi ridotti del pronto soccorso, sia per l’insufficiente numero di posti messi a disposizione degli influenzati ai piani superiori.
Per poter lasciare questi letti a disposizione dei reparti di emergenza urgenza, l’Asl decide anche il metodo: «È stata approvata una produttività aggiuntiva — recita ancora la circolare interna — che deve essere gestita per garantire una maggior presenza medica nei giorni festivi e quindi fluidificare le dimissioni». Un passaggio che significa due cose diverse: i reparti dovranno essere organizzati in modo da aver sempre un numero sufficiente di medici in modo da poter espletare le lunghe formalità delle dimissioni di un paziente anche durante i giorni festivi, quando di norma si tende a rimandare l’incombenza al primo giorno feriale disponibile. D’altro canto è un modo per dire ai medici che devono programmare le dimissioni su base non solo clinica, ma anche aritmetica: «Il compito precipuo di ogni direttore è quello di organizzare la propria unità operativa affinché sia rispettato giornalmente il numero di letti da rendere disponibile. Per i giorni festivi si può accettare una lieve flessione, ma non un dimezzamento delle dimissioni», dice ancora il documento.
L’Asl Toscana Centro sta cercando in ogni modo di evitare disagi con l’arrivo del picco influenzale previsto per Capodanno. Dopo l’assunzione interinale di 64 tra infermieri, operatori sanitari e ostetriche per poter permettere ai dipendenti di godere di un regolare piano ferie anche sotto Natale e Capodanno, l’azienda — dopo la richiesta arrivata da Cgil, Cisl e Uil — ha predisposto uno specifico budget «anti-sovraffollamento» che permetterà di reclutare équipe aggiuntive di medici, infermieri e operatori sanitari in caso di necessità legate alle malattie stagionali. Tanto più che, secondo le recenti previsioni del sindacato dei medici di famiglia Simg, il virus influenzale quest’anno dovrebbe essere meno forte rispetto a quello dell’inverno scorso, ma potrebbe essere ancora più infettivo e diffuso. Potrebbe perciò far finire a letto (e quindi forse anche al pronto soccorso) molte più persone.
Per i festivi «Si può accettare una lieve flessione, ma non il dimezzamento delle dimissioni»