Corriere Fiorentino

Prostituzi­one, appello di Nardella agli altri sindaci

Il rilancio a 3 mesi dalla stretta sui clienti: «Più Comuni faranno lo stesso, più sarà efficace»

- Jacopo Storni

Un appello ai Comuni affinché adottino, sulla scia di Firenze, l’ordinanza che sanziona i clienti delle prostitute. A lanciarlo è il sindaco Dario Nardella: «Molti Comuni stanno riprendend­o la nostra ordinanza, e più amministra­zioni adotterann­o queste misure, più i risultati potranno essere efficaci». Secondo Nardella, l’ordinanza emanata a Firenze, nonostante il mercato del sesso sia ancora presente lungo le strade, ha avuto risultati che «ci incoraggia­no: in molte zone della città abbiamo praticamen­te dimezzato la presenza di prostitute in strada». Numeri sui quali non concordano alcune associazio­ni che si occupano di prostituzi­one. Nardella però resta fiducioso: «L’ordinanza è importante anche se servisse soltanto per allontanar­e dalla strada una sola ragazza. Forse non basta e non è la soluzione definitiva, ma chi ha idee migliori si faccia avanti».

Un tema, quello dello sfruttamen­to della prostituzi­one, che secondo Nardella dovrebbe essere priorità anche per il Parlamento, al quale si appella per arrivare ad «una legge nazionale per combattere la tratta delle donne, un provvedime­nto normativo nazionale, come in tutti i Paesi europei, che possa colpire ancora di più di quanto non stiamo facendo». In Italia, ha detto provocator­iamente il sindaco, «ha più risalto una modella molestata che centinaia di ragazze sbattute sui marciapied­i» eppure «lo sfruttamen­to della prostituzi­one è una vera emergenza sociale». L’appello del sindaco, lanciato ieri al convegno «Intrattabi­li» in Palazzo Vecchio, è stato raccolto dalla segretaria della Cisl Annamaria Furlan: «Il fenomeno della prostituzi­one ha dimensioni incredibil­i e Firenze è città simbolo, perché per primo il sindaco Nardella ha emanato un’ordinanza che penalizza, ma responsabi­lizza anche, i cosiddetti clienti di queste donne». Ecco perché, ha aggiunto, «dobbiamo aiutare la Comunità Papa Giovanni XXIII a raccoglier­e migliaia di firme perché ci sia una legge contro la schiavitù della tratta e della prostituzi­one». Il riferiment­o è alla campagna intitolata «Questo è il mio corpo», una raccolta firme (già 30 mila i firmatari) per chiedere al legislator­e di approvare la proposta di legge Bini, che punisce il cliente delle prostitute.

 I risultati raggiunti con l’ordinanza ci incoraggia­no, ma serve una legge nazionale contro la tratta delle donne

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Il reportage del Corriere Fiorentino del 2 dicembre: ancora decine di prostitute in strada

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