«ECCO TUTTI I VALORI DEL GRANDE PRESEPE DI SANTO SPIRITO»
Carissimo direttore, scrivo al Corriere Fiorentino per raccontare la storia del presepio monumentale che è stato allestito nella nostra cara, grande e bella basilica di Santo Spirito, che dà il nome a una piazza altrettanto bella e al meraviglioso quartiere d’Oltrarno. Il presepe sarà inaugurato e benedetto dal nostro cardinale, l’arcivescovo Giuseppe Betori, domani alle 17. E’ stato lo stesso cardinale cardinale a chiedere alla nostra comunità agostiniana di ospitare un presepe proveniente dalla Basilicata e che ormai sta diventando famoso in tutto il mondo. Servivano grandi spazi e la nostra basilica aveva tutti i requisiti richiesti per ospitare l’opera che occupa circa cento metri quadrati. Ma quale è l’importanza di questo presepio? Non c’è solo il valore religioso: oltre a raccontare il mistero della Natività, l’opera sottolinea la storia, la cultura, la tradizione e il paesaggio di una terra ricca di spiritualità quale è la terra della Lucania. Un presepe parla da solo, con i personaggi, le luci, le suggestioni del paesaggio. E chi verrà a Santo Spirito nel periodo natalizio oltre a godere dell’arte che questa chiesa offre, potrà contemplare anche un’opera diversa, che è frutto dell’impegno delle tante persone che hanno contribuito a realizzarla. Non farò nomi per non dimenticare nessuno, ma ho visto al lavoro gli organizzatori, gli artisti, coloro che hanno allestito con grande maestria la struttura, le luci. Tutti mi hanno dimostrato il sacrificio di persone che non si sono risparmiate nel realizzare con amore un’opera di grande valore. Allora, accogliere questo presepe significa aver dato un contributo significativo per far conoscere la Basilicata aiutandone lo sviluppo, aver dato lavoro a persone che con tanti sacrifici si guadagnano il pane quotidiano e portano avanti le loro famiglie. E così, un’opera che vuole lanciare prima di tutto un messaggio religioso, dà anche un contributo sociale. A una regione distante, ma anche a tutti i fiorentini che potranno beneficiare di un altro contributo culturale, orgogliosi di aver stretto un legane in più con una terra importante del Mezzogiorno italiano. Come priore di Santo Spirito mi sento di dover ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile quest’opera e ci danno un’ulteriore possibilità di mandare un messaggio positivo alla nostra piazza: un modo bello per dire a tutti coloro che si avvicinano alla chiesa di entrare perché potranno avere un’occasione in più di contemplare la «bellezza» e sentirsi più partecipi nella vita di un quartiere che sente una forte spinta a fare sempre meglio, coltivando bellezza, accoglienza e spirito di solidarietà.