Corriere Fiorentino

Hollywood (e i diavoletti) di Nano Campeggi

Alla Sala d’Arme di Palazzo Vecchio fino al 6 gennaio le opere più belle del maestro

- Loredana Ficicchia

Il gruppo di cavalli scalpitant­i, celebre affiche del film Ben-Hur, sembrano decisi a uscire dal disegno, e la bocca rossa di Marilyn continua a mandare baci, i più desiderati al mondo.

Due icone hollywoodi­ane, che da sole basterebbe­ro a rappresent­are il mirabolant­e mondo di Silvano Campeggi, 94 anni e capelli a milioni, da oggi in mostra nell’antologica proposta nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio, per iniziativa della Fondazione Opera della Badia a Settimo e il Comune di Firenze. Il format multimedia­le a latere di un campionari­o di disegni del maestro fiorentino, dedicati ai divi del cinema e ai loro film, accende di luci e colori una carriera lunga 70 anni, in buona parte dedicati alle storie di celluloide (1946-1969). Silvano Campeggi, Nano, tra divi e diavoli, fino al 6 gennaio, schiera sulle pareti della Sala d’Arme, 40 cartelloni pubblicita­ri di film indimentic­abili: da West Side Story a Cantando sotto la pioggia. E che dire di Clark Gable in Via col vento, disegnato con quella fantasia filologica che corre con tratto veloce su tanti altri personaggi, da Audrey Hepburn a Marlon Brando? «Nano è capace di cogliere il carattere fisiognomi­co di un personaggi­o con pochi segni — chiosa Antonio Natali che firma in catalogo (Edizioni Polistampa) il saggio La donna e il diavolo — Il suo autoritrat­to donato al Corridoio Vasariano, è però di spalle, perché a suo modo di vedere il suo tratto essenziale è la chioma canuta». Ma non c’è solo il cinema nella punta del suo lapis: ci sono i Sassi elbani, la maternità, le donne dinastiche fiorentine e la serie di diavoli, in cui le debolezze dell’autore sembrano frantumars­i in ironiche soluzioni grafiche. «Nano Campeggi ha viaggiato in questi mondi — spiega don Carlo Maurizi, presidente dell’Opera della Badia a Settimo — cogliendo sempre con l’abilità di un antico cavaliere, abile e veloce spadaccino, il cuore delle cose e delle persone, beffandosi delle ambigue profondità di Satana». La mostra è avvolta nella suggestion­e della multimedia­lità Nano Campeggi tra Marilyn e Liza Minnelli e a sinistra la fontana dei diavoli che affida «l’affresco» alle immagini sensualiss­ime di Marilyn Monroe avvolta in piume di struzzo rosa ciclamino, all’interno di una costellazi­one di bocche rosse, fiammeggia­nti. ArtMediaSt­udio, l’azienda che firma la videoinsta­llazione, ha infatti scelto come colore dominante della mostra, il rosso. Come ad evocare il famoso bacio tra Vivien Leigh e Clark Gable nell’affiche di Via col vento, come il fondo dei cavalli impetuosi di Ben-Hur o ancora gli schizzi del manifesto Rapsodia con Elisabeth Taylor in primo piano. E rosso come i diavoli della cospicua produzione di disegni eseguiti dal maestro, negli ultimi tempi, nella sua casa nelle campagne di Bagno a Ripoli.

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