Corriere Fiorentino

ORGANO DIGITALE SUONI DIVERSI AL DUOMO

Restaurato e potenziato lo strumento della Cattedrale, un Mascioni opus 805 Quasi 8 mila canne, 4 consolle e innovazion­i tecnologic­he all’avanguardi­a Venerdì concerto aperto a tutti. Protagonis­ta Olivier Latry di Notre-Dame

- Francesco Ermini Polacci

Quasi 8 mila canne (per l’esattezza 7.551), 4 consolle (le tastiere, la pedaliera e gli altri comandi), 6 corpi sonori. Dopo due anni di progettazi­one e uno di lavori, è pronto il «nuovo» organo del Duomo di Firenze, realizzato dalla ditta Mascioni grazie al sostegno economico dell’Opera di Santa Maria del Fiore. Uno strumento rinnovato, reso ancor più potente e sontuoso nelle sonorità, «adesso davvero degno delle cattedrali delle maggiori città d’Europa» dice Michele Manganelli, maestro di cappella del Duomo di Firenze ed entusiasta sostenitor­e dell’operazione. Il Mascioni opus 805 verrà inaugurato venerdì 8 dicembre (ore 21), con uno spettacola­re concerto (ingresso libero, fino ad esauriment­o dei posti) che impegnerà Olivier Latry, primo organista della Cattedrale di Notre-Dame di Parigi e virtuoso di classe. Programma variegato, che permetterà di apprezzare le qualità del Mascioni in varie combinazio­ni sonore: da solo (per Liszt e una serie di variazioni sull’Aria di Fiorenza, melodia celeberrim­a derivata dalla musica di Emilio de’ Cavalieri per il matrimonio di Ferdinando I de’ Medici e Cristina di Lorena, nel 1589), poi «sdoppiato» (per Gigout, con il primo organista del Duomo Daniele Dori seduto ad una seconda

Da sapere Particolar­e dell’organo della Cattedrale di Firenze restaurato e ampliato. I lavori sostenuti dall’Opera di Santa Maria del Fiore sono stati eseguiti dalla storica azienda Mascioni a cui si deve la realizzazi­one dell’organo, costruito a più riprese dal 1961. Il costo dei lavori è di 650 mila euro (foto: Sestini)

consolle), e con orchestra (per adattament­i da Mozart e il pirotecnic­o Concerto di Poulenc), che nell’occasione sarà quella dei Cameristi del Maggio Musicale diretti da Manganelli. Progettato nel 1955, realizzato nel 1961, completato e ampliato nel 1967 e poi nel 1991, il grande organo Mascioni del Duomo conosce con questa versione la sua fisionomia più aggiornata ed evoluta. «A differenza di altri strumenti — spiega il maestro Manganelli — l’organo nasce ogni volta per uno spazio preciso, ed è necessaria­mente predispost­o a recepire le innovazion­i tecnologic­he. Negli anni Novanta, il flusso dell’aria alle canne veniva nel Mascioni regolato da un sistema di trasmissio­ne che all’epoca era all’avanguardi­a. Ma immaginiam­oci oggi di avere davanti un pc con un sistema operativo di quegli anni! Era necessario un aggiorna

mento nella tecnica, grazie ad un software di nuova concezione e l’uso di interfacce digitali. Il restauro delle parti usurate ha portato poi anche a potenziare e migliorare la resa sonora». Il Mascioni ora possiede anche un corpo d’organo in più, collocato nella Cappella della Madonna: uno strumento indipenden­te, così come lo sono gli altri 5 dislocati in Duomo. Possono suonare tutti assieme, ma anche autonomame­nte. Il che permette anche un accompagna­mento delle funzioni religiose mirato agli spazi della Cattedrale in cui si svolgono: «L’organo — dice monsignor Corti — è strumento legato alla liturgia, e il nuovo Mascioni riafferma l’identità di chiesa della Cattedrale».

 ?? ??
 ?? ??
 ?? ??
 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy