Rossi: aeroporto sì, termovalorizzatore forse L’ira del Pd: no baratti
Il governatore: «Tra aeroporto e impianto rifiuti scelgo il primo». Nardella: uscita preoccupante
Il giorno dopo l’atteso sì del ministero al progetto per lo sviluppo di Peretola, il presidente della Regione Rossi mette in forse la realizzazione del termovalorizzatore della Piana, scatenando la reazione del Pd.
Scontro Parrini: decisioni già prese, non siamo a fare il gioco della torre Ma il sindaco di Campi esulta: «Inceneritore game over»
Se dovesse scegliere tra aeroporto e inceneritore? «Non avrei dubbi, sceglierei la rimodulazione della pista dell’aeroporto». Una semplice frase, una risposta ad una domanda del Tgr Toscana da parte del governatore toscano Enrico Rossi fa esplodere un nuovo scontro. E lo fa a 24 ore dai canti di vittoria, da parte del Pd (ma anche dello stesso Rossi) per il via libera della Commissione del ministero alla valutazione ambientale sulla nuova pista dell’aeroporto. Una soddisfazione che però aveva creato non pochi problemi all’interno di Liberi e Uguali, la lista sostenuta da Rossi dove molti suoi «compagni di viaggio» di Mdp e Sinistra italiana sono invece contrari al nuovo aeroporto. E sono anche contrari all’inceneritore. L’uscita di Rossi, questa volta, apre invece un fronte con il Pd in Regione, il partito di maggioranza assoluta (ha 23 consiglieri su 40). La reazione dei Democratici — a cominciare dal segretario regionale Dario Parrini e dal sindaco di Firenze Dario Nardella — è furente. Anche se poi, pubblicamente, usano toni più pacati. Ma dalla Piana il sindaco di Campi Emiliano Fossi prende ancora una volta le distanze dal suo partito, il Pd, e segue il governatore.
Ma perché tra inceneritore e aeroporto, Rossi sceglierebbe il secondo? «Perché l’aeroporto c’è già e non può essere cancellato, mentre per il termovalorizzatore devono ancora partire i lavori», spiega Rossi. Una scelta insopportabile, per i sostenitori del termovalorizzatore di Case Passerini, voluto, progettato e approvato fin dai tempi di Matteo Renzi presidente della Provincia. «Senza un confronto serio e nelle sedi appropriate, né il Comune di Firenze né la Città metropolitana parteciperanno a qualunque tentativo di baratto di opere pubbliche sulle quali vi sono già state decisioni e atti formali» attacca subito Nardella.
Il suo collega di Campi Fossi, invece, sentite le dichiarazioni di Rossi, chiede subito che «il governatore lavori per chiudere definitivamente il capitolo del termovalorizzatore e convochi nell’immediato un nuovo tavolo di confronto con tutti gli enti coinvolti per rivedere un progetto ormai obsoleto e valutare da subito ogni possibile alternativa». Per Fossi «avevamo ragione a sostenere che il tempo fosse scaduto. Game over, adesso voltiamo pagina». No, dice Nardella: «Trovo inopportuna e preoccupante la dichiarazione di un vertice delle istituzioni su una questione sulla quale sta per esprimersi un organo giurisdizionale come il Consiglio di Stato. I cittadini si aspettano chiarezza, coerenza e senso di responsabilità da tutte le istituzioni, locali e regionali».
A fianco di Nardella si schiera il suo segretario regionale, il deputato Dario Parrini. «Voglio sperare che in risposta a una domanda provocatoria, il presidente Rossi abbia voluto fare una considerazione del tutto ipotetica e non annunciare un ripensamento. Non siamo infatti tenuti a fare il gioco della torre scegliendo tra aeroporto e termovalorizzatore» dice Parrini che ricorda che fino al 19 dicembre, data dell’ultima udienza sul ricorso al Consiglio di Stato contro l’inceneritore, nulla si può e si deve muovere, anche perché fino ad oggi «non è avvenuto nessun fatto nuovo suscettibile di determinare un cambio di posizione da parte del Consiglio regionale». E il Pd di Firenze aggiunge: «Più che di uscite estemporanee c’è bisogno di lavoro pancia a terra per raggiungere risultati programmati da tempo».