Corriere Fiorentino

IL TERRENO FERTILE DELL’IGNORANZA

- SEGUE DALLA PRIMA Gaspare Polizzi

Lì Forza Nuova ha appeso alla casa del sindaco Alessandro Tambellini (Pd) uno striscione che recita: «Unico cittadino onorario sua eccellenza Benito Mussolini», per protestare contro la decisione di consegnare la cittadinan­za simbolica a 38 figli di stranieri residenti in città. A Firenze il nuovo presidente della Consulta degli studenti è un militante di Casaggì che studia al liceo Agnoletti di Sesto Fiorentino. Anna Maria Enriques Agnoletti fu una partigiana, torturata dalla «banda Carità» e fucilata il 12 giugno 1944 a Cercina. Un motivo in più per continuare a chiedere che nelle scuole si insegni la storia e come nazismo e fascismo abbiano prodotto la guerra più sanguinosa nella storia dell’umanità. Un libro istruttivo, Come si diventa nazisti: storia di una piccola città, 1930-1935, descrive come in una tranquilla cittadina tedesca, Nordheim, chi prima votava per il Partito Socialdemo­cratico passò al partito di Hitler, impegnato in un diffuso sostegno dei poveri e dei disoccupat­i tedeschi, nel segno della difesa della Germania dalla volontà di rapina delle grandi potenze vincitrici della prima guerra mondiale e del capitalism­o internazio­nale. Storie che si ripetono. In una puntata della trasmissio­ne tv L’Eredità, condotta da Carlo Conti, tre concorrent­i su quattro hanno collocato l’ascesa al potere di Hitler nella seconda metà del Novecento (solo la quarta azzeccava l’unica risposta rimasta: il 1933) e una fissava un incontro di Mussolini al 1964. E in questo mare di ignoranza ci si domanda chi anche in Toscana possa coltivare memoria, spirito di aggregazio­ne e cultura dei diritti politici e civili tra la gente comune ora che case del popolo, circoli parrocchia­li, associazio­ni culturali e sociali sono spariti o hanno abbandonat­o ogni funzione che non sia quella puramente ricreativa. In questo vuoto, in assenza di questa rete, trova spazio e terreno fertile una nuova destra che sempre più usa l’arma del sostegno a chi in difficoltà. E per questo fa sempre meno paura nella società delle mille paure. Ce n’è abbastanza per capire un fenomeno prima di cadere, un giorno, dal solito pero della rissosa afasia politica.

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