Trent’anni al killer del trans e dell’amica
Condannato il fiorentino che era in preda alla cocaina. I giudici non hanno riconosciuto la premeditazione
È stato condannato a 30 anni di reclusione Mirco Alessi, il 43enne fiorentino che in via Fiume, complice la cocaina, uccise un transessuale brasiliano e l’amica dominicana. Una terza persona riuscì a sfuggire alla mattanza buttandosi dalla finestra.
L’uomo ha ripetuto che voleva solo minacciare la vittima che lo stava ricattando da tempo
Trent’anni di carcere: questa la condanna arrivata ieri per Mirco Alessi, il fiorentino di 42 anni che il 29 giugno 2016, in preda alla cocaina, uccise un transessuale brasiliano e una dominicana, ferendo un’altra donna che riuscì a salvarsi buttandosi dalla finestra, in un appartamento di via Fiume, a due passi dalla stazione Santa Maria Novella. La pm Daniela Cento, titolare dell’inchiesta aveva chiesto l’ergastolo ma la Corte d’Assise presieduta da Ettore Nicotra ha escluso la premeditazione e condannato l’imputato a trent’anni.
Quel 29 giugno Alessi si era recato nell’abitazione di Kymberli, questo il nome con cui era conosciuto Gilberto Manoel Da Silva, 45 anni, transessuale con il quale aveva una relazione segnata da continui litigi. Proprio dopo l’ennesima lite Alessi prese un grosso coltello e colpì per 94 volte il trans. Uscendo dalla camera incontrò l’amica del trans Mariela Josefina Santos Cruz, 27 anni, e colpì anche lei con 18 coltellate. La donna riuscì a trascinarsi sul pianerottolo del palazzo dove morì dissanguata. Le urla e il sangue spinsero la seconda donna presente nell’appartamento di via Fiume a buttarsi dalla finestra: Marte Marlenis Fernandez riuscì così a salvarsi. Per lei ieri la Corte d’Assise ha disposto una provvisionale di 200 mila euro.
Alessi venne arrestato la sera stessa. Dopo la mattanza di via Fiume era tornato nel suo appartamento di via Palazzuolo per cambiarsi gli abiti sporchi di sangue per poi darsi alla fuga. Telefonò al padre e ammise: «Ho fatto un macello». Dopo aver peregrinato tra Santa Croce sull’Arno e Cecina arrivò a Monticiano dove fu poi arrestato con l’accusa di duplice omicidio volontario pluriaggravato e tentato omicidio. Ascoltato in aula Alessi ha ripetuto che il trans lo ricattava da tempo e che lui era andato dal trans con il coltello solo per minacciarlo e non per ucciderlo. È soddisfatto l’avvocato Massimiliano Manzo, difensore di Alessi: «I giudici hanno accolto la nostra ricostruzione e soprattutto accertato l’assenza di premeditazione. Per noi è un successo».