Vigni L’ex direttore sempre presente che adesso coltiva
«Faccio il coltivatore diretto». Rispose così in aula a Siena il 29 gennaio del 2014 Antonio Vigni, quando il giudice gli domandò che mestiere facesse dopo aver lasciato l’incarico di direttore generale del Monte dei Paschi. Ancora oggi Antonio Vigni vive con la sua famiglia a Castelnuovo Berardenga, in provincia di Siena, dove è nato e cresciuto, anche professionalmente. La sua è stata fino a un certo punto «la favola perfetta», quella che tutti i senesi sognavano. Entrato al Monte a 19 anni come impiegato, ha salito uno ad uno tutti i gradini fino al vertice: ha lavorato nelle filiali e nella sede centrale, ha guidato l’attività commerciale, è stato al fianco di due direttori generali storici, Carlo Zini e Divo Gronchi, venne promosso vicedirettore generale nel 2000, e continuò sotto la gestione di Vincenzo De Bustis fino alla direzione generale il 26 maggio 2006 al posto di Emilio Tonini. Si è dimesso il 31 dicembre del 2011, pressato dai deludenti risultati dell’istituto, con una buonuscita di 5,6 milioni (tra retribuzione, bonus e trattamento di fine rapporto). «Io non mi sono arricchito né sono scappato — dichiarò quando lo scandalo del Monte era ancora bollente — ho lavorato 40 anni. Sono figlio di contadini». Antono Vigni è stato presente praticamente a tutte le udienze dei processi a suo carico.