Moschea a Sesto, un incontro tra imam e sindaco
Una moschea al confine tra Sesto e Firenze. Da costruire su un terreno ancora non edificato vicino all’aeroporto e al polo scientifico. L’ipotesi che circola da due giorni non trova conferme ufficiali, ma non è neppure respinta da nette smentite. «Non possiamo commentare», dicono dal Comune di Sesto con una frase molto significativa. Che lo diventa ancor di più alla luce dell’ammissione dell’imam di Firenze, Izzedin Elzir, che spiega di essersi incontrato con l’amministrazione sestese. Elzir si lascia andare a una battuta: «Ci sarà la tramvia vicina e qualche fedele fiorentino che abita al confine potrà andare a pregare lì», per spiegare che un’eventuale moschea nella Piana non sarebbe il luogo di preghiera di tutti musulmani fiorentini. Elzir si muove con estrema prudenza: non vuole alimentare le proteste degli abitanti e deve mantenere gli equilibri all’interno della sua comunità. «I fratelli musulmani di Sesto hanno visto diversi terreni, anche una ex fabbrica, ma non credo che nel breve periodo ci sarà un’offerta economica per concretizzare un luogo di culto islamico in quel Comune. Se invece così fosse, ben venga — dice — Qualora a Sesto dovesse nascere una moschea, non sarà la moschea di Firenze. La comunità islamica fiorentina sta continuando a lavorare per trovare un posto a Firenze, dove per altro ci stanno arrivando centinaia di offerte economiche da parte di privati». Sui social i sestesi si spaccano: molti temono «l’islamizzazione della Toscana», ma non mancano i favorevoli che sostengono il sindaco Lorenzo Falchi in nome della Costituzione. Il Pd invece polemizza contro i silenzi del sindaco Falchi: «Questa è l’amministrazione aperta al confronto? — dice il capogruppo Dem in consiglio comunale Lorenzo Zambini — Spero che ci dica qualcosa, spero non ci dica che sono questioni tra privati».