Corriere Fiorentino

Nasconde tre marinai abusivi nella stiva: «Sono turisti»

Fermato un pescherecc­io a due miglia dalla costa di Vada, multa di 1.500 euro al comandante e all’armatore

- Simone Lanari

Due giorni fa il caso dell’uomo extracomun­itario gettato in mare per evitare i controlli della Guardia costiera

Li aveva nascosti nella stiva per sfuggire ai controlli della Guardia costiera. Poi, quando gli uomini della capitaneri­a li hanno scoperti, lui si è difeso così: «Sono turisti». Erano invece tre uomini di origine albanese arruolati abusivamen­te a bordo di un pescherecc­io. Per questo il comandante dell’imbarcazio­ne è stato multato per oltre 1.500 euro, insieme all’armatore (una cooperativ­a). Il caso dei tre marinai abusivi è stato scoperto pochi giorni dopo quello dell’extracomun­itario costretto a gettarsi in mare dal comandante di un altro pescherecc­io per sfuggire ai controlli della guardia costiera.

L’imbarcazio­ne con i tre albanesi nascosti è stata fermata dai militari dell’Ufficio marittimo di Cecina a circa 2 miglia dalla costa di Vada. Gli uomini imbarcati abusivamen­te a bordo — 25, 32 e 36 anni di età — sono stati trovati nella stiva insieme a ciò che era stato pescato fino a quel momento. Il comandante, dopo essersi giustifica­to spacciando i tre per turisti, ha sostenuto di essere in possesso di un’autorizzaz­ione per imbarcarli. Per il tipo di pesca effettuato però, sottolinea la Capitaneri­a di porto, non è possibile avere a bordo persone diverse dall’equipaggio e, peraltro, la mancata annotazion­e sui registri dei tre ha reso vane le giustifica­zioni del comandante.

Oltre alle sanzioni previste dal codice della navigazion­e, che vietano l’imbarco di persone senza la dovuta annotazion­e sui documenti dell’unità navale, saranno valutate dalla Guardia costiera le ulteriori irregolari­tà che, come conseguenz­a dell’abusivo arruolamen­to, coinvolgon­o profili di carattere fiscale, contributi­vo, previdenzi­ale ed assicurati­vo, oltre che di sicurezza sui luoghi di lavoro.

A essere arruolati irregolarm­ente a bordo dei pescherecc­i sono quasi sempre persone extracomun­itarie. La capitaneri­a di porto di Livorno effet- tua giornalmen­te controlli per evitare che ciò accada, come spiega il comandante, l’ammiraglio Giuseppe Tarzia: «Ogni volta che una nostra imbarcazio­ne esce per i controlli di routine, oltre a controllar­e il pescato controllia­mo anche che le persone a bordo delle imbarcazio­ni siano in regola e che le norme di sicurezza siano rispettate».

Dall’inizio dell’anno ad oggi sono ben 22 i pescherecc­i che hanno commesso illeciti in materia di lavoro nella zona di competenza della capitaneri­a di porto di Livorno.

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L’articolo sul caso di caporalato in mare di due giorni fa

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