Nasconde tre marinai abusivi nella stiva: «Sono turisti»
Fermato un peschereccio a due miglia dalla costa di Vada, multa di 1.500 euro al comandante e all’armatore
Due giorni fa il caso dell’uomo extracomunitario gettato in mare per evitare i controlli della Guardia costiera
Li aveva nascosti nella stiva per sfuggire ai controlli della Guardia costiera. Poi, quando gli uomini della capitaneria li hanno scoperti, lui si è difeso così: «Sono turisti». Erano invece tre uomini di origine albanese arruolati abusivamente a bordo di un peschereccio. Per questo il comandante dell’imbarcazione è stato multato per oltre 1.500 euro, insieme all’armatore (una cooperativa). Il caso dei tre marinai abusivi è stato scoperto pochi giorni dopo quello dell’extracomunitario costretto a gettarsi in mare dal comandante di un altro peschereccio per sfuggire ai controlli della guardia costiera.
L’imbarcazione con i tre albanesi nascosti è stata fermata dai militari dell’Ufficio marittimo di Cecina a circa 2 miglia dalla costa di Vada. Gli uomini imbarcati abusivamente a bordo — 25, 32 e 36 anni di età — sono stati trovati nella stiva insieme a ciò che era stato pescato fino a quel momento. Il comandante, dopo essersi giustificato spacciando i tre per turisti, ha sostenuto di essere in possesso di un’autorizzazione per imbarcarli. Per il tipo di pesca effettuato però, sottolinea la Capitaneria di porto, non è possibile avere a bordo persone diverse dall’equipaggio e, peraltro, la mancata annotazione sui registri dei tre ha reso vane le giustificazioni del comandante.
Oltre alle sanzioni previste dal codice della navigazione, che vietano l’imbarco di persone senza la dovuta annotazione sui documenti dell’unità navale, saranno valutate dalla Guardia costiera le ulteriori irregolarità che, come conseguenza dell’abusivo arruolamento, coinvolgono profili di carattere fiscale, contributivo, previdenziale ed assicurativo, oltre che di sicurezza sui luoghi di lavoro.
A essere arruolati irregolarmente a bordo dei pescherecci sono quasi sempre persone extracomunitarie. La capitaneria di porto di Livorno effet- tua giornalmente controlli per evitare che ciò accada, come spiega il comandante, l’ammiraglio Giuseppe Tarzia: «Ogni volta che una nostra imbarcazione esce per i controlli di routine, oltre a controllare il pescato controlliamo anche che le persone a bordo delle imbarcazioni siano in regola e che le norme di sicurezza siano rispettate».
Dall’inizio dell’anno ad oggi sono ben 22 i pescherecci che hanno commesso illeciti in materia di lavoro nella zona di competenza della capitaneria di porto di Livorno.