Corriere Fiorentino

«Firmo per un pari E mi piacerebbe cantare con Sarri»

CALCIO & SPETTACOLO

- Duccio Zoccolini

Un po’ in sala prove, un po’ davanti alla tv per vedere le partite della sua Fiorentina. Il dicembre del cantautore toscano Lorenzo Baglioni si divide così. Perché quando il dovere chiama, l’artista risponde, e per Lorenzo l’occasione di qualificar­si a Sanremo Giovani è di quelle da prendere al volo. «Domenica niente musica però, la Fiorentina ha bisogno di tutti noi tifosi con il Napoli». Già, anche questa è un’occasione da sfruttare per i ragazzi di Pioli: «Sarebbe bello vincere al San Paolo subito dopo la Juventus — racconta Baglioni, nato a Grosseto ma fiorentino d’adozione — anche se devo esser sincero anche un pareggio sarebbe ottimo contro gli azzurri. Servirebbe per il morale, ora un’altra mazzata non ci vorrebbe». Il 15 dicembre Baglioni, con il suo ultimo successo «Il congiuntiv­o» si giocherà l’accesso alla kermesse canora, con la speranza di poter festeggiar­e due volte: «Tra l’altro ho anche qualche avversario proprio napoletano e tifoso azzurro, è una bella lotta. Diciamo che dal punto di vista calcistico parto un po’ svantaggia­to. Il Napoli è forte forte. E poi hanno Sarri che è un fenomeno, anche se io ora mi tengo il nostro Pioli che mi sembra per la viola il mister giusto al momento giusto e al posto giusto». E la Fiorentina ha anche Chiesa, l’oggetto del desiderio proprio del Napoli: «Ma come? ha rinnovato da poco e De Laurentis continua a chiederlo? Comunque non ho paura che Chiesa ci saluti, oltre alla sua forza in campo mi sembra umile e molto inquadrato. Tornando invece alla partita, mi fa tanta paura Hamsik: personalit­à e qualità pura da anni. Uno così ci farebbe davvero comodo a noi». E mentre in sottofondo si sentono le note delle sue composizio­ni, il discorso scivola proprio sulla musica: «Non sono un grande appassiona­to delle canzoni neo-melodiche napoletane, anche se sono la base per chi fa musica pop come me. Diciamo però che sugli stornelli sono i napoletani che devono imparare da noi. Ho però un invito da fare al tifoso viola Sarri: dopo l’uso corretto del congiuntiv­o sarebbe interessan­te insegnare attraverso la musica un modo corretto per usare le parolacce in determinat­e circostanz­e. E Sarri è un maestro in questo, mi piacerebbe fare un bel duetto con lui. Le sue interviste sono le uniche che ascolto, non si sa mai cosa può venir fuori. La sua simpatia è una fonte di ispirazion­e anche per noi artisti».

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