Corriere Fiorentino

«Vincerà il Napoli, ma quant’è bello il vostro Chiesa...»

LA SFIDA DEL SAN PAOLO

- Michela Lanza

«Il Napoli deve vincere e il primo marcatore sarà Koulibaly». Non ama i pronostici ma spera nel successo della squadra di Sarri contro la Fiorentina, l’attore napoletano e grande tifoso azzurro Ciro Esposito, noto al pubblico italiano già da quando, nel 1992, ha recitato al fianco dell’indimentic­ato Paolo Villaggio in «Io speriamo che me la cavo» (in carriera ha avuto parti anche nella mini-serie «Il grande Torino» e nelle ultime settimane su Canale 5 in «Rosy Abate, la serie»). La scaramanzi­a però è d’obbligo sotto al Vesuvio e allora Esposito tocca ferro quando parla della partita: «Quando il Napoli gira, mi sembra di vedere il Barcellona — dice — poi c’è stato lo scivolone contro la Juve, che non ci voleva. Quindi contro i viola mi aspetto una guerriglia, la squadra deve rimboccars­i le maniche e fare tre punti. Chi temo della Fiorentina? Ho paura solo di un calo del Napoli. Però mi piace Federico Chiesa». Giocatore che ha da poco rinnovato il contratto con la Fiorentina fino al 2021, ma al quale De Laurentiis fa la corte già da un po’: «Mi piacerebbe vestisse la maglia del Napoli e spero che l’interesse sia reale». Da un possibile campione del futuro a quelli del passato: «Ho sempre ammirato Batistuta e Rui Costa. Sarebbe stato bello vederli giocare nel Napoli. Batigol era un bomber vero, un attaccante fascinoso. E poi Baggio, che era poesia, un’icona come uomo e come calciatore. Noi abbiamo avuto Maradona, ma anche il «Divin Codino» è stato un fenomeno del calcio italiano. Che bei NapoliFior­entina con loro!». Poi si torna al presente. E al «toscanacci­o» Sarri, che sta facendo sognare Napoli. Domenica Esposito tiferà per lui da casa, poi si rimetterà a lavoro, in vista dello spettacolo che porterà a gennaio al teatro Bolivar di Napoli, e poi in giro per l’Italia, dal titolo «Sotto lo stesso tetto»: «Sarri? Spero che resti tanti anni — aggiunge l’attore — perché oggi è il numero uno. È arrivato tra lo scetticism­o generale e piano piano, con le sue tattiche e le sue sigarette ha conquistat­o il cuore dei napoletani». Ma soprattutt­o con il suo bel gioco fa sperare nel tricolore: «Eh già. E se fosse scudetto, sarebbe diverso da quelli dei tempi di Maradona. Adesso i tifosi ne hanno bisogno. Anzi ne ha bisogno il calcio italiano: c’è voglia di vedere un’altra squadra, lassù, in cima alla classifica».

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