Assalto più controlli: quasi tre ore per entrare in Duomo
L’assalto in centro dei turisti per il ponte dell’Immacolata. E la fila si allunga fino a via de’ Cerretani
«Stiamo aspettando di entrare dalle 9,20. Quando siamo arrivati, la fila cominciava già da laggiù», raccontano alle 12 degli esausti ragazzi bresciani, a pochi passi dall’ingresso. E quel «laggiù», sta incredibilmente per via de’ Cerretani. Proprio da lì parte infatti la coda per accedere alla Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Un enorme serpentone di turisti che dalla libreria «Ibs» attraversa l’intera piazza San Giovanni fino al sagrato del Duomo, dove venerdì 8 dicembre è stato sistemato il presepe a grandezza naturale sul lato da cui solitamente inizia la coda per entrare nella cattedrale.
La fila si è formata fin dalla mattinata, quando Firenze — dopo l’acquazzone di venerdì — si è svegliata sotto il sole e tutta piazza Duomo era affollatissima per il ponte dell’Immacolata. Un afflusso eccezionale, con attese per ammirare chiesa, Campanile di Giotto e Cupola del Brunelleschi che sono appunto arrivate a quasi due ore e mezza, anche e soprattutto causa dei controlli con il metal detector recentemente introdotti dall’Opera del Duomo. Code senza che i turisti sappiano, non ci sono cartelli che avvisano del tempo di attesa, quanto dovranno aspettare.
A tre degli ingressi per la cattedrale, dunque, ecco un accurato controllo — non a campione — dei visitatori che, una volta entrati, devono svuotare su alcuni tavolini il contenuto di tasche, borse e zaini, per poi passare dagli scanner della sicurezza. E se almeno per l’entrata principale sulla facciata sono tre gli inservienti preposti, per quella della Cupola c’è soltanto un addetto alla security, con conseguente dilatazione dei tempi di ingresso. Insomma: la prevenzione ha il suo prezzo. Poiché se da un lato è vero che i dispositivi palmari a disposizione del personale dell’Opera sono in grado di rilevare la presenza di armi e addirittura di esplosivi, riducendo così sensibilmente il rischio di far subire danni a persone ed opere d’arte da possibili malintenzionati, dall’altro è certo che durante i periodi di festa in cui Firenze è presa d’assalto dai turisti, sarà inevitabile inciampare in qualche disagio.
Cosa comunque già ampiamente preventivata da Luca Bagnoli, presidente dell’Opera del Duomo: «La sperimentazione sta andando bene ed è accettata dalle persone. I risultati sono ottimi. Certo, va messo a punto qualche aspetto più particolare, soprattutto sulle code, perché chiaramente si allungano i tempi di ingresso. Però i nostri visitatori si stanno mostrando collaborativi: alla fine capiscono che è nel loro interesse». I controlli con metal detector andranno avanti per tutte le feste ed interesseranno pure il Museo dell’Opera del Duomo, che supera i 650.000 turisti all’anno, ai quali si aggiungono un altro milione e 300.000 visitatori che con biglietto unico possono ammirare Cupola, Campanile, Santa Reparata e Battistero, oltre ai restanti non paganti che entrano in Duomo senza ticket. Il primo dicembre, anche l’Opera Medicea Laurenziana ha presentato un proprio progetto di sicurezza per San Lorenzo: nove telecamere esterne ed interne, scanner all’ingresso ed accessi automatizzati mediante biglietto elettronico.
Il gruppo di amici «Siamo stremati, sono le 12 e stiamo aspettando di entrare dalle 9.20 di stamani»
L’Opera «I nostri visitatori si stanno dimostrando collaborativi, sanno che è per la loro sicurezza»