Corriere Fiorentino

«Lotta quotidiana Ma per noi non c’è molto spazio»

- M.F.

«Il rischio di perdere i fondi c’è. Ma i deputati italiani non sono fermi». Nicola Danti, eurodeputa­to Pd, sta seguendo direttamen­te la trattativa sul futuro bilancio dell’Unione.

Danti, l’allarme lanciato dal governator­e Enrico Rossi su tagli da oltre un miliardo di fondi per la coesione sociale, quanto è reale? «Molto: c’è da ricontratt­are tutto il bilancio che, era stato stabilito, doveva essere l’1% del Pil europeo. Venendo meno il Regno Unito, con la Brexit, salta tutto: il Parlamento europeo, e il gruppo Sd, vogliono come il governo italiano portare il bilancio sopra l’ 1% per avere le risorse necessarie per tutte le funzioni, tra cui i fondi struttural­i e la politica di coesione. E servono anche nuovi fondi per la politica di difesa e l’immigrazio­ne».

Siamo messi davvero così male? «Si apre una trattativa: il parlamento europeo ha già individuat­o tre aree dove prendere risorse: la tassazione sulle transazion­i finanziari­e; la web tax sulle grandi piattaform­e. E una imposta sulle emissioni di Co2, rivolta a chi inquina, non ai cittadini».

Un lavoro difficile, se portato avanti solo dagli italiani, che secondo il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajaian, contano poco... «Tajani ha smentito: molte ricerche dicono che mai come oggi gli italiani sono così presenti, sia sul fronte dei ruoli in Commission­e che in Parlamento europeo: siamo allineati ed abbiamo proposto il bilancio sociale, dicendo che c’è un pezzo d’Europa su cui investire, fino alla proposta del sussidio di disoccupaz­ione europea per tutti i disoccupat­i. Certo, la battaglia è quotidiana e all’Europarlam­ento abbiamo pochi spazi di manovra: le decisioni che arrivano dal Consiglio vanno adottate all’unanimità».

 Con la Brexit l’allarme è reale, c’è da rivedere il bilancio che doveva essere l’1% del Pil europeo

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