IL BIKE SHARING, L’ARIA PULITA E I PASSI DEL COMUNE
Caro direttore, leggo sul Corriere Fiorentino di oggi (ieri, ndr) una lettera dell’amico Fabrizio Carabba che torna a sollevare il tema della gestione del nuovo servizio del bike sharing in città. Considero un successo il fatto che in quattro mesi oltre 100 mila fiorentini abbiano aderito a questo servizio. Un successo non per il Comune: ma per l’ambiente. Con queste tremila biciclette sono stati fatti un milione di viaggi: questo significa circa 300 mila viaggi in auto risparmiati, ossia 120 tonnellate di Co2 in meno per i polmoni dei fiorentini. Ma torniamo alla lettera: il Comune si sta organizzando? Decisamente sì. Ogni mese attiviamo 50 aree sosta dedicate (siamo già a 210) su segnalazione di cittadini e commercianti (da poco anche davanti alla stazione di Santa Maria Novella). Abbiamo in programma 22,5 km di nuove piste ciclabili e di nuove rastrelliere, che in breve porteranno a 25 mila i posti disponibili per le bici in città (in aggiunta alle aree dedicate al bike sharing). Inoltre, stiamo lavorando con il collega Giorgetti al progetto di Bicipolitana proposto da Firenze Ciclabile per aumentare la fruibilità e la sicurezza della città per i ciclisti. Anche i controlli per il rispetto del codice della strada vengono effettuati con regolarità, così come la pulizia delle rastrelliere. Insomma, accolgo l’appello di Carabba ma dico:ci siamo. Tante cose sono già state fatte, altre le faremo. Però, in una città con quasi 200 mila autoveicoli privati su 380 mila abitanti il problema non sono le biciclette. Facciamo un passo avanti, tutti insieme. Magari, qualche volta, se si vede una bici messa male, invece di fare la foto e postare (su Facebook), è più utile spostare la bici dal marciapiede. Costa poca fatica e dà un grande contributo alla nostra comunità. Più persone si muoveranno in bici anziché in auto, più la città sarà vissuta e disponibile per tutti.
*Assessore del Comune di Firenze alla Smart City