Il sopralluogo del pittore nei registri della badessa
«Ad Maiorem Dei Gloriam, adì 24 luglio 1709. Ricordo come questo sudetto giorno venne per la prima volta il signor Anton Domenico Gabbiani, pittore insigne fiorentino, à riconoscere il sito della nostra chiesa sicome nel venire a Pistoia ne aveva avuto ordine dal Signore Prencipe Ferdinando, il quale aveva presentito che noi avevamo pensieri di farla dipingniere». La madre badessa del monastero di Santa Maria degli Angeli di Sala registra nel suo diario le visite di un momento di grandi cambiamenti nel suo convento a Pistoia. L’anno prima era venuta in visita da Poggio a Caiano la principessa Violante, la tedeschina, a pregare la Madonna dell’Umiltà per la salute del consorte. Compito del pittore, graditissimo al Gran Principe, era quello di vedere il luogo per comprendere quali pitture avrebbe fatto e di stendere una pianta per il «signore Gio. Batta Foggini, architetto stimatissimo». Il risultato del rifacimento fu un gioiello rococò, in cui volano tra festoni e volute gli angeli di Alessandro Gherardini. Il rinnovato edificio venne mostrato alla cittadinanza il 25 settembre 1712, mentre risuonavano i Vespri della Santissima Vergine. Al centro del nuovo dispositivo la Presentazione di Gesù al Tempio di Gabbiani, oggi al Museo Civico di Pistoia, dove è in corso una mostra su questo episodio delle arti degli ultimi Medici , a cura di Riccardo Spinelli.