Il minareto di fronte al campanile (e a due passi dall’Ipercoop)
Ecco l’area interessata: case popolari, palazzi mai finiti e qualche baracca
Il minareto guarderà il campanile. Oggi tra via Traversa e via Tiziano Terzani, vicino al Polo scientifico universitario, c’è solo un campo incolto ma un domani (neanche troppo lontano) la nuova moschea e la nuova chiesa cattolica disteranno poco meno di 500 passi. Entrambi tasselli di un mosaico che cambierà completamente il volto del quartiere Zambra. A lavori finiti, tirando le somme, la moschea sarà costata attorno ai novecentomila euro, terreni inclusi. Denaro interamente stanziato dalla comunità islamica di Firenze. Il luogo di culto islamico sorgerà al di là di via Pasolini, la strada dell’Ipercoop. Una zona socialmente difficile: di fronte svettano i casermoni popolari della Zambra, la sede dell’Auser e il circolo Arci; alle spalle ci sono i palazzi mai ultimati e mai venduti del PL13 (lotto di urbanizzazione ipotizzato agli inizi di anni Novanta), attorno strade da finire, nessun servizio (manca anche la raccolta della spazzatura) e qualche baracca occupata. L’immenso terreno incolto, su cui inizialmente era stata progettata una chiesa e sul quale invece sorgerà la moschea, si trova non lontano dal centro di Sesto ma ad un paio di chilometri dalla stazione ferroviaria. Lì vicino ferma l’autobus 57, che unisce la parte sud di Sesto alla stazione Leopolda, passando per Novoli. C’è anche il 59 di Linea, che però parte dalla stazione di Rifredi e arriva al Polo scientifico, circa 500 metri più in là.
Ma la svolta, sui trasporti, sarà la linea della tramvia 2.2 che collegherà l’aeroporto al campus universitario: i lavori, secondo un protocollo firmato in Regione Toscana agli inizi del 2017, dovrebbero partire tra il 2019 e il 2020 . Ma come sarà il nuovo luogo di culto della comunità musulmana della Piana? Il progetto su cui stanno lavorando l’imam Izzedin Elzir e i suoi collaboratori prevede un’area di 2.500 metri quadrati dove, oltre alla sala di preghiera (capace di ospitare un migliaio di persone), saranno realizzati una biblioteca, un centro polivalente sempre aperto e una piazza sulla quale si affacceranno esercizi commerciali di vicinato e altre attività produttive. Il progetto della nuova moschea — elemento che accelererà i tempi di realizzazione — non dovrà essere vagliato e approvato dal Consiglio comunale di Sesto perché nel regolamento urbanistico esiste già la previsione di un luogo di culto (la chiesa cattolica che ora sarà costruita nell’area del Polo scientifico). Non ci sarà da fare alcuna variante urbanistica, cosa che insieme ai tempi potrebbe tagliare un po’ il tempo alle polemiche che già si sono scatenate.
L’idea di Elzir è quella di affidare la pianificazione della moschea ad architetti, anche internazionali, scelti attraverso un concorso. «La comunità islamica investirà molto, anche dal punto di vista ideale, sull’aspetto architettonico della moschea — spiega il sindaco Lorenzo Falchi — E ha tutto l’interesse che il lavoro venga fatto bene. Insomma, vogliono una cosa bella che sia perfettamente inserita nel contesto». E ci sarà un minareto, anche se piccolo. Perché, spiegano in Comune, «non vietiamo i campanili e non vieteremo i minareti».