Corriere Fiorentino

Tra moglie e marito... mettici un cd

Il direttore dell’Ort Daniele Rustioni e la violinista Francesca Dego uniti nella vita e nella musica

- Francesco Ermini Polacci

Uniti dalla musica, uniti dai sentimenti. Lei è Francesca Dego, violinista, 28 anni; lui è Daniele Rustioni, direttore d’orchestra, bacchetta principale dell’Orchestra della Toscana e fresco di nomina alla guida dell’Opéra National di Lione, 34 anni. Si sono sposati nel 2015, dopo più di 10 anni di fidanzamen­to. Una coppia nella vita e nell’arte, come lo sono stati Robert Schumann e la pianista Clara Wieck, il pianista direttore d’orchestra Daniel Baremboim e la violoncell­ista Jacqueline du Pré. Girano il mondo, impegnati in recital e concerti: «Facciamo i salti mortali per poterci vedere», ammette Francesca Dego. Adesso è uscito il primo cd (Deutsche Grammophon) che li vede assieme, lei al violino e lui sul podio della City of Birmingham Symphony Orchestra: programma assai interessan­te, con il Concerto n. 1 di Paganini e il Concerto di Ermanno Wolf Ferrari. Di rarissimo ascolto, quest’ultimo, nonostante sia un gioiello del poco battuto repertorio novecentes­co italiano. «Francesca lo ha in repertorio, è stata lei a suggerire di inciderlo», ci racconta Rustioni. «È uno dei migliori lavori di Wolf Ferrari — dice la Dego — una pagina ricca di lirismo, romantica, per certi aspetti anacronist­ica (è stata composta nel 1944), e con spiccati legami con il mondo dell’opera. Proprio come il Concerto n. 1 di Paganini, che bisogna interpreta­re pensando al canto operistico della sua epoca, a lui molto caro». Il cd fotografa l’intesa, fra solista e direttore, di interpreta­zioni disegnate in punta di penna e dalla delicata cantabilit­à, quasi interioriz­zate; tempi scorrevoli, trasparenz­a nei dettagli, nessun esibizioni­smo virtuosist­ico. Si dice che il Concerto di Wolf Ferrari sia il frutto della passione, seppur platonica, del musicista per Guila Bustabo, violinista di parecchi anni più giovane di lui e dedicatari­a della pagina. Sono invece dei ragazzi poco più che coetanei Francesca e Daniele, quando si conoscono, al Conservato­rio di Milano: «Amore e ammirazion­e per la musicista sono scattati assieme. Mi chiese di accompagna­rla al pianoforte per preparare il Concerto per violino di Beethoven. Ero completame­nto perso», confessa Daniele. «Il sentimento si è sviluppato assieme allo studio della musica, fa eco Francesca. Lui è stato paziente. Ci siamo molto aiutati a vicenda, fin dall’inizio». L’intesa sentimenta­le ha avuto un suo peso nella vita artistica di entrambi: «Siamo cresciuti assieme, ci conosciamo benissimo, anche come musicisti. Abbiamo frustrazio­ni e difficoltà come tutti, ma sappiamo come sostenerci l’uno con l’altra», dice Daniele. E le rare volte in cui si ritrovano a casa, la musica non resta fuori: vita privata e impegni profession­ali riescono a convivere. «Lavoriamo assieme sulle interpreta­zioni, anche se poi la maniera di ascolto reciproca è diversa», dice Daniele. «Io studio molto con l’orecchio interno, Francesca passa ore e ore allo strumento. Ci veniamo incontro. E questo ci permette anche di dividerci nei normali compiti di casa». Qual è il vostro rapporto con i social media? «Sono molto attiva — ammette Francesca — ma so anche che si possono commettere errori che poi si pagano. La cosa bella è che i social ti permettono di rimanere il contatto con il tuo pubblico, in tutto il mondo». Più diffidente è Daniele: «Purtroppo, oggi fanno parte della vita di un artista. Sta a noi usarli con misura, perché il rischio è perdere il contatto con la realtà della vita. E questo stona anche con il nostro impegno di musicisti, che cercano la verità nei compositor­i per essere interpreti fedeli».

Siamo cresciuti insieme, ci sosteniamo sempre, anche nei compiti di casa Ognuno ha i suoi impegni nel mondo ma facciamo i salti mortali per vederci

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Protagonis­ti Daniele Rustioni (34 anni) e la moglie Francesca Dega (28 anni)

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