Ultimatum a Ferrero E il nuovo Fulgor slitta ancora
Rinviato l’acquisto dell’Hotel Ognissanti la cui ristrutturazione è legata a quella del cinema
L’architetto Abbiamo fatto slittare il progetto perché ne faremo il primo albergo con annesso schermo
Non c’è pace per il Fulgor: il quarto rinvio dei lavori nel giro di un anno ha il sapore della beffa, perché il gruppo Ferrero, neo proprietario della ex multisala di via Maso Finiguerra, non ha versato entro il termine del 15 dicembre la somma di 6 milioni e 250 mila euro per l’acquisto dell’adiacente Hotel Palazzo Ognissanti. Di fronte alla richiesta di proroga di un anno il giudice ha accordato il termine del 20 febbraio per adempiere al pagamento di una caparra, rinviando l’udienza al 28. Un ulteriore ritardo che vede slittare la ri-nascita del cinema per almeno un altro anno e mezzo, considerando che è chiuso dall’estate 2016 e per sette mesi ha sfoggiato la scritta «Chiuso per ferie». Le più lunghe della storia della villeggiatura.
Come anticipato lo scorso luglio dal Corriere Fiorentino, Ferrero aveva acquistato il quattro stelle di 44 camere che faceva capo alla famiglia Poli al prezzo di 6 milioni e 250 mila euro per creare il primo ibrido hotel-ristorante-cinema d’Italia. «La legge ci consente il cambio di destinazione per il 40% della superficie — spiegava a luglio l’architetto Francesco Mastrelli — Il motivo per cui non ho depositato ancora il progetto, che ho pronto nel cassetto da primavera, è la volontà della proprietà di creare il primo hotel con cinema annesso d’Italia». Le sale passeranno (o meglio passerebbero, a questo punto, visto il crescente pessimismo dei residenti intorno a questa operazione) dalle 5 di un tempo a 3, i due locali cinema e albergo saranno unificati, «aumentando il numero di camere e inserendo un’area ristoro che serva entrambi».
Pessimismo che è montato nel corso del tempo, rinvio dopo rinvio: dal «riapriremo a gennaio 2017» del neo proprietario Massimo Ferrero a settembre 2016, il giorno dopo aver risolto i guai giudiziari con il precedente inquilino, al più prudente «inizieremo i lavori a gennaio» del nipote Giorgio, che ha in mano il timone del gruppo Ferrero. Passando per un «entro una settimana chiudiamo il progetto con l’architetto in Comune», sempre Giorgio Ferrero un anno fa. E chiudendo con l’ultimo «scusate il ritardo, chiudere il progetto si sta rivelando più complicato del previsto, ma ci siamo quasi» di Maestrelli. E ora? «Forse a giugno iniziamo. Speriamo».