SOVANA MAGICA L’INCANTO DELLA SIRENA
Domani un percorso dedicato alle famiglie per riscoprire il centro etrusco e le imponenti necropoli con sculture conservate per oltre duemila anni «Rivivranno personaggi pagani e cavalieri cristiani pronti a combatterli»
Tra gli itinerari più affascinanti di queste festività c’è sicuramente la visita di Sovana, nel comune di Sorano, in provincia di Grosseto. Imponenti necropoli rupestri, di origine etrusca, sovrastano aspre selve e rupi scoscese. Intorno demoni scavati nel tufo si alternano a sculture della simbologia cristiana. All’estremità di uno sperone tufaceo c’è la cattedrale dei santi Pietro e Paolo, dove si fondono gotico e romanico, e, osservandola, sembra di vivere nei secoli antichi. «Sovana è così, una città magica e unica — spiega la guida turistica Elena Ronca — Domani la scopriremo, in un percorso tra arte e magia, attraverso esempi di civiltà etrusca, personaggi pagani e cavalieri cristiani pronti a combatterli. Mentre tanti paesi subivano la “romanizzazione” qui continuava a mantenersi la tradizione etrusca, restando come congelata fino ai giorni nostri». Proprio in epoca etrusca Sovana era una città prestigiosa e florida. Col tempo venne progressivamente abbandonata: a partire dal 1300 passò da grande feudo degli Aldobrandeschi, i cui possedimenti andavano dall’Amiata al mare, a contea di poche decine di abitanti. Nei secoli successivi si è spopolata, arrivando ad avere le sembianze di una località fantasma. «Sembra un paradosso — prosegue la guida — ma grazie all’abbandono il paese è rimasto intatto fino a oggi. Durante il nostro cammino visiteremo le imponenti necropoli monumentali e le famose tombe della Sirena, di Ildebranda, dei Tifoni e di Pola, ricavate scavando gli elementi architettonici nel tufo: sculture conservate per oltre duemila anni e insieme ultimo baluardo etrusco del centro Italia». Sulla piazza di Sovana, che sarà attraversata nel pomeriggio, si affacciano i palazzi delle più alte cariche civili, a testimonianza del passato nobile. Ma è l’architettura religiosa a offrire il principale monumento: «La chiesa di San Pietro — spiega ancora la guida — sarà l’ultima tappa del percorso, e rappresenta un prezioso esempio di archi-
tettura romanico-gotica, una fusione tra due stili orientata secondo criteri astrologici: all’alba del 29 giugno, giorno di San Pietro e Paolo, un raggio di sole entra dall’abside e attraversa longitudinalmente la navata centrale, mentre un altro raggio raggiunge la cripta dove sono conservate le spoglie di San Mamiliano». Uscendo dal borgo si incontrano profondi dirupi scavati da piccoli corsi d’acqua, poi colline, pascoli, boschi, uliveti e vigneti. Il percorso è considerato «semplice e adatto a tutti», dura dalle 10 alle 16, e prevede un pranzo al sacco. Il costo è di 22 euro a persona, gratis per bambini fino ai 10 anni. Informazioni: 320/3149587.