Che cosa salvare e che cosa gettare Il bilancio dei parlamentari toscani
Questione di ore: oggi, domani al massimo, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dovrebbe sciogliere le Camere. Si chiude così la XVII legislatura, la più «giovane» (cioè con l’età media più bassa tra i parlamentari) e con più donne della storia della Repubblica. In questi cinque anni, la Toscana è stata rappresentata da 56 parlamentari, 38 deputati e 18 senatori. Abbiamo chiesto a 8 di loro, appartenenti a gruppi diversi, le tre cose che salverebbero di questa legislatura e le tre che, invece, butterebbero nel cestino.
Se non oggi, domani. La legislatura iniziata nel marzo del 2013 è ormai agli sgoccioli: stamani il premier Paolo Gentiloni terrà la consueta conferenza stampa di fine anno e già in giornata il presidente della Repubblica Sergio Mattarella potrebbe sciogliere le Camere. C’è la possibilità che il Capo dello Stato si prenda un giorno in più e che il decreto di scioglimento arrivi domani. Ma in ogni caso sembra difficile che la fine della legislatura sia fatta slittare oltre per cercare di approvare in extremis lo Ius soli, come richiesto dagli «Italiani Senza Cittadinanza», il movimento dei figli degli immigrati cresciuti nel nostro Paese ma senza passaporto italiano, e da alcuni esponenti del Pd e della sinistra. Si chiude così la XVII legislatura — la probabile data delle elezioni politiche è il 4 marzo — la più «giovane» (cioè con l’età media più bassa tra i parlamentari) e con più donne della storia della Repubblica. In questi cinque anni ci sono stati due governi guidati da toscani — Enrico Letta e Matteo Renzi — e la Toscana è stata rappresentata da 56 parlamentari, 38 deputati e 18 senatori. Abbiamo chiesto a 8 di loro, appartenenti a gruppi diversi, le tre cose che salverebbero di questa legislatura e le tre che butterebbero nel cestino.