Mostra abusiva sui Renzi E Giani s’infuria
Il presidente Una cosa del genere in Consiglio regionale non era mai accaduta prima d’ora Nel prossimo consiglio di presidenza studieremo le relative sanzioni e provvedimenti disciplinari Il consigliere Allora fammi un provvedimento perché non sono autorizzato a raccontare la verità Qualcuno ha dubitato della veridicità delle nostre denunce, ora potrà verificare
«Una cosa del genere, nel palazzo del Consiglio regionale, non era mai accaduta». Lo ripete a tutti quelli che incontra, il presidente dell’assemblea toscana Eugenio Giani.
Giovanni Donzelli, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, senza alcuna autorizzazione, ha allestito una sorta di mostra sul pianerottolo del secondo piano di Palazzo Panciatichi: appesi a dei pannelli ci sono i documenti del caso Chil Post, l’azienda della famiglia Renzi, compreso il mutuo contratto con la Bcc di Pontassieve con le garanzie di Fidi Toscana un documento che riporterebbe la firma di Tiziano Renzi e di Marco Lotti, padre del ministro dello Sport Luca. «Parli di legalità e poi violi le regole» dice Giani a Donzelli, e poi annuncia: «Porterò la questione nel prossimo consiglio di presidenza e studieremo le relative sanzioni, anche provvedimenti disciplinari».
L’esposizione organizzata da Fratelli d’Italia non ha ricevuto il via libera della presidenza del Consiglio regionale perché chiaramente di carattere politico, Donzelli avrebbe dovuto allestire i pannelli esclusivamente nella stanza del gruppo. Per illustrare ai giornalisti i documenti raccolti e trasformati in gigantografie, il capogruppo di FdI ha però tenuto una conferenza stampa, con tanto di taglio del nastro a favore di telecamere e flash e interviste, in un ampio spazio di passaggio vicino alle scale del secondo piano di Palazzo Panciatichi. La cosa è stata mal digerita dal presidente Giani che ha perciò ripreso Donzelli mentre stava parlando la stampa, da qui è nato il botta e risposta tra i due. «Togli quei pannelli e portali nella stanza del gruppo. Non puoi organizzare questa cosa negli ambienti istituzionali. Al gruppo puoi fare quello che ti pare qui no», urla Giani. «Ti ho inviato una lettera dieci giorni fa e non mi hai mai risposto — ribatte Donzelli — Quando ti degnerai di rispondermi replicherò. Grazie Eugenio».
Il duello tra i due va avanti in un crescendo di accuse: «Tu fai degli appelli alla legalità e poi non rispetti le regole. Te lo ripeto, queste cose le puoi fare solo al gruppo», continua Giani; «Non appena finita la conferenza stampa porto la mostra nel mio ufficio. Se tu mi avessi risposto non saremmo arrivati a questo punto. E poi la stanza di Fdi è troppo piccola se ci metto i dieci pannelli non ci sta più nessuno», si giustifica il capogruppo di opposizione. «Tu non sei autorizzato» incalza allora Giani, con Donzelli che alza le braccia se la ride e conclude: «Che ti devo dire, fammi un provvedimento perché non sono autorizzato a raccontare la verità».
Donzelli ha poi effettivamente riportato i dieci pannelli della mostra «La denuncia di Fratelli d’Italia in Regione Toscana sui rapporti tra Fidi Toscana e l’azienda della famiglia Renzi» — per queste accuse il consigliere regionale è stato querelato dal padre del ministro Lotti, è di un mese fa il rinvio a giudizio per diffamazione: prima udienza il 14 maggio 2018 — nella stanza del gruppo di Fratelli d’Italia. «Qualcuno ha dubitato della veridicità delle nostre denunce — dice Donzelli — da oggi i cittadini potranno verificare con i loro occhi ciò che è successo».
«Donzelli farebbe meglio a prepararsi a rispondere in tribunale delle accuse che muove» replica il consigliere e vicesegretario del Pd toscano Antonio Mazzeo, «l’uso improprio e strumentale delle sedi istituzionali non è tollerabile».
Antonio Passanese