Un’azienda su tre è bio E Fiesole crea il distretto
Ravoni: i prodotti del territorio in hotel e ristoranti
È nato ieri, col battesimo in Regione, il FIESOLE nuovo distretto biologico di Fiesole. Un riconoscimento alla gestione sostenibile del territorio, ma anche uno strumento giuridico che permetterà di valorizzare la vocazione «bio» di un Comune che ha un terzo della propria superficie destinato all’agricoltura con 30 delle 100 aziende agricole che si sono convertite al biologico.
Miari Fulcis «L’operazione è partita da noi agricoltori, creiamo una rete con turismo e artigianato»
È nato ieri, col battesimo FIESOLE in Regione, il nuovo distretto biologico di Fiesole. Un riconoscimento alla gestione sostenibile del territorio, ma anche uno strumento giuridico che permetterà di valorizzare la vocazione «bio» del versante orientale delle colline di Firenze. In un Comune che ha un terzo della propria superficie destinato all’agricoltura con 100 aziende agricole, sono ben 30 quelle che si sono convertite al biologico, oltre il 45 per cento del territorio coltivato. Obiettivo del distretto è creare una rete di imprenditori che si aiutino a vicenda nella promozione del nuovo marchio.
Non solo fiere ed eventi: il sindaco Anna Ravoni spera di riuscire presto a inserire il riferimento al distretto anche sulle etichette dei prodotti. Ma la rete va oltre chi coltiva la terra: «La mensa scolastica di Fiesole già ha inserito molti prodotti biologici del territorio — dice Ravoni — e ora l’obiettivo dell’amministrazione è portare questo patritivo, monio anche nei ristoranti e negli alberghi».
«Questa scelta — spiega l’assessore regionale all’agricoltura — dimostra che il futuro è nella valorizzazione di un’agricoltura sostenibile e biologica, attenta al vivere sano, alla cultura e alla tutela del paesaggio». Remaschi spiega inoltre che lo strumento del distretto consentirà a Fiesole di accedere a incentivi economici per la produzione del biologico. Ulteriore obiet- dice l’assessore fiesolano allo sviluppo economico, Stefania Iacomi è «caratterizzare in modo forte il territorio fiesolano, facendo così da richiamo per il turismo rurale».
Delle 30 aziende biologiche di Fiesole, 19 hanno già aderito al distretto. Tra queste anche la storica Fattoria di Maiano diretta da Francesco Miari Fulcis: «È un’operazione partita da noi agricoltori nel momento in cui il sindaco ha dimostrato interesse nei confronti dell’attività agricola — dice l’imprenditore — Ma è solo l’inizio: l’agricoltura deve diventare il tessuto connettivo per lo sviluppo della rete di imprese che ruota attorno a Fiesole, siano esse turistiche, artigianali e agricole. Solo lo sviluppo integrato potrà dare un significativo impulso alla crescita dell’economia di Fiesole che altrimenti rischia di collassare».
Durante il battesimo del distretto, l’assessore regionale Remaschi ha risposto anche alle preoccupazioni di un imprenditore fiesolano a proposito degli ungulati, in particolare i cinghiali, che rappresentano il più grave pericolo: «Abbiamo fatto una legge per ridurre il numero degli ungulati sul territorio toscano, attraverso gli abbattimenti — ha risposto Remaschi — e sono convinto che tenendo duro su questa strada nei prossimi anni vedremo dei risultati tangibili».