Corriere Fiorentino

Scopre che è un trans e rivuole i soldi: «Truffa»

La lite al momento della prestazion­e sessuale, po i il giovane cliente chiama la polizia

- Matteo Leoni

La fuga L’incontro in un appartamen­to nelle vicinanze di piazza della Signoria, dove all’arrivo degli agenti non c’era più nessuno

«Rivoglio indietro i miei soldi». Quando ha scoperto che la lucciola con la quale aveva fissato un incontro a luci rosse era un trans non ci ha pensato due volte: si è attaccato al telefono per chiamare il 113. «Sono stato truffato», ha detto agli operatori della centrale della questura un ventenne africano.

Tutto è accaduto il giorno di Santo Stefano. Intorno alle ore 14 il giovane si è presentato a casa della prostituta che aveva contattato per telefono. Lei ha aperto la porta e lui è entrato nell’ingresso della casa, in una viuzza a pochi metri da piazza della Signoria. Inizialmen­te non ha sospettato nulla, tanto che ha pagato il prezzo della prestazion­e, 40 euro, in anticipo come richiesto. Tutto andava bene fino a quando lei lo ha preso per mano, lo ha portato in camera e ha iniziato a spogliarsi.

Quando il giovane si è reso conto di avere a che fare con un trans non ha sentito ragioni. Ha alzato la voce, pretendend­o di riavere indietro i soldi. Le proteste però non sono valse a nulla. A dar man forte al trans è arrivato un altro uomo spuntato da dietro la porta di una delle stanze della casa. Trovandosi in minoranza il ventenne africano non ha potuto fare altro che uscire, senza rinunciare però all’idea di essere risarcito. Così ha chiamato il 113 e ha detto di essere stato truffato, raccontand­o la storia. All’arrivo degli agenti però l’appartamen­to era vuoto. Il trans e l’altro uomo, descritti come due stranieri dalla carnagione chiara, forse dell’Est Europa, erano andati via in fretta e furia, portandosi via i 40 euro.

Il giovane, smaltita la rabbia, non ha presentato alcuna denuncia. Non è escluso però che nelle prossime settimane l’appartamen­to nei pressi di piazza della Signoria finisca sotto la lente degli investigat­ori, per capire chi lo abiti e che cosa accada all’interno. Lo scorso settembre andò peggio a un ventitreen­ne che, a Calenzano, fu colpito ripetutame­nte al volto coi tacchi a spillo, e ferito in modo serio, dalla lucciola alla quale non aveva voluto dare dei soldi.

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