VARCO RIAPERTO, MA ATAF NON LO SA
Dal 22 dicembre Auto e moto ripassano verso San Niccolò, «C3» e «D» invece no Tutto normale?
(p.e.) C’è un cantiere a Firenze che meriterebbe una cronaca quotidiana. Il racconto particolareggiato di un’impresa insensata. Perché i problemi più gravi per il traffico sono legati senza dubbio ai lavori per le due nuove linee della tramvia, ma almeno lì si lavora alacremente e con un obiettivo preciso: chiudere entro la primavera dell’anno prossimo.
In via de’ Bardi e dintorni va diversamente: i lavori sono cominciati mesi e mesi fa (o è già un secolo?) e tra residenti e negozianti pochi ormai si ricordano il perché. Ma non è poi così importante. Meritano più considerazione gli effetti dei lavori: per lungo tempo l’Oltrarno è rimasto isolato da tutta la parte a est e a sudest della città (San Niccolò, Santa Croce e oltre). Niente trasporti pubblici: al Ponte Vecchio deviazione di tutti i bussini in Borgo San Jacopo, mentre le poche auto e moto con permesso erano costrette a inerpicarsi su per le Coste. Il 22 dicembre, finalmente, la riapertura di piazza Santa Maria Soprarno: il varco tanto atteso. Con due però, però: 1) a gennaio ci sarà una nuova chiusura; 2) auto e moto possono ripassare verso sudest all’imbocco di Lungarno Torrigiani, ma il «C3» e il «D»continuano a portare i passeggeri alla Stazione, come se all’Ataf niente sapessero. E forse niente sanno davvero di quello che succede in città. Ma questa sarebbe l’azienda che dovrebbe preparare il piano generale di riorganizzazione del trasporto urbano in vista del via alle nuove tramvie? Di Ataf non c’è di che stupirsi, ma che dire della latitanza del Comune?