Corriere Fiorentino

Viola senza fantasia Eysseric e Saponara non convincono

Saponara e Eysseric non incidono E alla Fiorentina manca fantasia

- di Leonardo Bardazzi

Pioli per ora minimizza, ma la mancanza del numero 10 inizia a farsi sentire. Esattament­e un anno fa (era il 22 dicembre) il sinistro di Bernardesc­hi lasciò il segno nella porta del Napoli: fu una serata splendente, nella quale al Franchi si ricominciò a parlare del «10». Di quel numero magico quasi riposto in soffitta dopo la mitica era Antognoni, le giocate di Rui Costa e quelle di Mutu. Come è andata a finire lo sanno tutti. Berna non è voluto restare («Ma per me l’ultimo campionato con la Fiorentina è stato un grande perché mi ha permesso di arrivare alla Juve», ha detto il carrarino ieri a Sky) e la Fiorentina ha cercato altrove il talento giusto capace di prendere in mano la squadra.

Il «10» sulle spalle lo porta Eysseric, francese dal passo cadenzato, pagato 4,5 milioni di euro l’estate scorsa ma tutt’oggi oggetto misterioso della campagna acquisti. Il talento per accendere l’attacco viola invece l’avrebbe Riccardo Saponara, che a Empoli non a caso era un trascinato­re e che Corvino ha pagato appena un anno fa 9 milioni. La seccante realtà dei fatti però è che nessuno dei due ha saputo raccoglier­e l’eredità. E la serata di coppa Italia ne è stata la dimostrazi­one: Saponara, scelto come titolare al posto di Thereau, non è mai entrato in partita, frenato da una forma ancora precaria e da una palese difficoltà a farsi servire dai compagni e incidere nella partita. L’epilogo allora è stato inevitabil­e: sostituzio­ne già al 45’ e tanti saluti ai (minimi) progressi visti nella precedente partita di coppa contro la Samp. «La Lazio ci pressava e ci ha tagliato le linee di passaggio, per questo Ricky è rimasto fuori dal gioco», la spiegazion­e di Pioli di martedì, che in parte getta acqua sul fuoco ma che non fuga le perplessit­à. In campionato Saponara ha giocato appena 79 minuti, e all’Olimpico si è capito perché: il fantasista già pupilra lo di Sarri e Giampaolo ai tempi azzurri, gioca a ritmo troppo basso e in campo non si accende quasi mai. Per lui Pioli in estate aveva pensato al 4-2-3-1, ma poi ha dovuto virare su un centrocamp­o a tre.

Tra caviglia, guai muscolari e ricadute, Ricky arriva da un anno maledetto, nel quale solo di recente è riuscito ad allenarsi in gruppo. E i risultati si vedono. Discorso simile per Eysseric, arrivato all’ultimo tuffo in viola e subito alle prese con un problema alla caviglia che ne ha ritardato l’inseriment­o.

I numeri non sono tutto, ma qualcosa dicono anche nel suo caso: il francese non ha ancora segnato in viola e non gioca titolare da due mesi. L’ultima volta fu a Crotone a fine ottobre (al posto di Thereau infortunat­o) e anche in quel caso Pioli fu costretto al cambio all’intervallo. Da allo- Valentin, arrivato da semisconos­ciuto ma dopo un’ottima stagione a Nizza, ha giocato qualche scampolo di partita contro Roma, Genoa e Samp, ma senza lasciare traccia di sé.

A Roma è stato lo stesso: mai un guizzo, mai un cambio di passo o un’idea per smarcare i compagni. In compenso, pur avendo giocato solo 45 minuti, però è stato l’uomo che ha perso più palloni (7) della Fiorentina. Che sia per un problema di forma o (nel caso di Eysseric) di ambientame­nto, la crisi dei fantasisti crea crisi di fantasia anche nella squadra e taglia fonti di gioco alle punte. Il morale (e la forma) dei due è basso, ma Pioli non ha intenzione di mollare. E, anzi, continuerà a insistere su di loro anche a costo di sacrificar­e giovani di belle speranze come Hagi, Lo Faso, Zekhnini e Gil Dias (un altro che però sta deludendo parecchio le attese).

Trasformar­e l’attuale involuzion­e in evoluzione: eccola la sfida che attende il mister viola e i «10»dalle polveri bagnate. La corsa al posto in Europa, passa anche da loro.

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Riccardo Saponara in questa stagione non ha ancora segnato neppure un gol

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