Per la piccola Sofia un posto fra i grandi
Riposerà alle Porte Sante, domani i funerali. «La sua battaglia è un simbolo per tutti»
Sofia, la bimba di 7 anni morta dopo un lungo calvario dovuto a una rara malattia neurodegenerativa, riposerà tra i fiorentini illustri. Il sindaco Nardella ha deciso di dare il via libera alla sepoltura nel cimitero delle Porte Sante per «il significato simbolico della storia». I genitori di Sofia, Caterina e Guido, hanno a lungo lottato per ottenere per lei l’accesso alle cure caritatevoli. Domani i funerali a San Miniato.
Per Sofia si aprono le porte del cimitero delle Porte Sante, il cimitero dei fiorentini illustri. La decisione di Palazzo Vecchio è arrivata ieri, il sindaco Dario Nardella e l’assessore Sara Funaro hanno concesso la deroga per il «significato simbolico della storia» della piccola, scomparsa la sera del 30 dicembre dopo un lungo calvario dovuto a una rara malattia neurodegenerativa. Sofia si è spenta ad appena sette anni di età, e la sua vicenda, con la lunga battaglia dei genitori Caterina Ceccuti e Guido de Barros per ottenere per lei l’accesso alle cure caritatevoli, è diventata nota in tutta Italia. «Sofia è un simbolo. La sua battaglia è un simbolo», spiega Guido de Barros.
È stato padre Bernardo, abate di San Miniato al Monte, dove domani alle 11 si terranno i funerali, ad essersi speso in prima persona perché il Comune aprisse le Porte Sante alle spoglie della bambina. «Guido e Caterina si sono sposati qui, sono molto legati a San Miniato al Monte — spiega padre Bernardo, che celebrerà i funerali — E Sofia è diventata il simbolo dei bambini che vivono il dramma di terrificanti malattie, dove a volte si incontra poca attenzione. Il gesto dell’amministrazione è una sollecitudine nei riguardi di questa storia». Il regolamento cimiteriale di Palazzo Vecchio prevede che alle Porte Sante possa essere sepolto chi ha una cappella o una tomba di famiglia, o chi subentri a una concessione privata. Per gli altri casi «il cimitero è destinato all’accoglimento di defunti che abbiano recato lustro e onore alla Città di Firenze, oppure alla Nazione, individuati con apposito motivato provvedimento del sindaco o dell’assessore delegato». Così, con la decisione di ieri, Sofia sarà sepolta vicino alle tombe di personaggi illustri come Carlo Lorenzini (Collodi), Vasco Pratolini, Giovanni Papini, Gaetano Salvemini, Giovanni Spadolini. La piccola era diventata nota cinque anni fa, quando i genitori lanciarono un appello attraverso la trasmissione le Iene affinché Sofia, malata di leucodistrofia metacromatica, potesse continuare ad essere sottoposta alle infusioni di cellule staminali del metodo Stamina di Davide Vannoni. Caterina e Guido non hanno mai preso posizione a favore di Vannoni, si limitavano a testimoniare che «Sofia e Sofia soltanto» avrebbe avuto un po’ di sollievo dal dolore grazie alle infusioni. Il caso ovviamente ha scosso l’opinione pubblica, in particolare in città, dove anche ieri i tifosi della Fiorentina ha appeso alle cancellate del Franchi uno striscione dedicato a Sofia: venerdì, in occasione della partita con l’Inter sono attese altre iniziative.
Il «metodo Stamina» si è poi rivelato una truffa, tanto che Vannoni, dopo aver patteggiato una pena a un anno e dieci mesi, è di nuovo sotto inchiesta a Torino per associazione a delinquere. Ma Caterina e Guido, con la loro associazione Voa Voa, hanno continuato a condurre una battaglia affinché il sistema sanitario offrisse a Sofia un’alternativa in termini di cure caritatevoli, per continuare a nutrire un barlume di speranza. Quando la bambina si è spenta, lo scorso sabato sera, la coppia ha raccontato di essere stata «abbandonata» dal sistema sanitario. E per questo ha annunciato che continuerà, con Voa Voa, a dare voce ai bambini vittime di malattie rare, che senza l’accesso alle cure caritatevoli «diventano bambini condannati».