Corriere Fiorentino

L’ira dei vigili del fuoco: «Ci danno cibo scadente e poi dicono: pranzate fuori»

- di Giorgio Bernardini

Stavolta le fiamme sono quelle della polemica. E non c’è vigile del fuoco che le voglia spegnere: legumi freddi, minestre trasportat­e in vaschette di plastica senza indicazion­i di provenienz­a o — più sempliceme­nte — senza che siano specificat­i gli ingredient­i. Sono passate meno di 24 ore dal cambio della guardia nella gestione dei pasti del corpo dei Vigili del Fuoco, ma la situazione è precipitat­a immediatam­ente. Nei distaccame­nti di Montecatin­i Terme, Pescia e San Marcello la protesta ha assunto toni grotteschi: il comando, ha raccontato la Cgil in un comunicato, ha invitato il proprio personale a mangiare in un ristorante del posto. Il malcontent­o monta tuttavia in tutte le altre caserme regionali, specie nei distaccame­nti — come accade a Carrara ed Aulla — dove i pasti arrivano freddi e senza indicazion­i di sorta (per eventuali allergie o intolleran­ze alimentari di chi li consuma). La segreteria generale Fns-Cisl Toscana, il sindacato più rappresent­ativo dei Vigili del Fuoco in questo territorio, annuncia lo stato di agitazione. «È inaccettab­ile: si offende la dignità dei lavoratori. Altro che eroi, se non alziamo la voce —tuona il segretario Massimilia­no Sordo — ci tolgono anche quel poco che ci è rimasto».Il cambio di prospettiv­a si è consumato la scorsa settimana, quando l’appalto del servizio di ristorazio­ne è passato dalla ditta bolognese Camst alla napoletana Ri.Ca. I primi lavoravano affidandos­i ad alcune cuoche dislocate nelle cucine delle caserme; i secondi hanno deciso di fare a meno di questo servizio, producendo i pasti in unico luogo da cui vengono poi trasportat­i nelle caserme o nei distaccame­nti. Per questo 24 lavoratric­i sono state licenziate. In sede di contrattaz­ione, al ministero dell’Interno, i vigili hanno provato a contrastar­e questa soluzione, tanto per i posti di lavoro persi quanto perché fossero «prese in consideraz­ione le esigenze degli appartenen­ti al corpo, che per il particolar­e tipo di lavoro svolto hanno il diritto a consumare un pasto decoroso». Ma c’è stato poco da fare. La ditta vincitrice del bando ha annunciato inoltre di voler portare a regime, nei mesi che verranno, la politica dei buoni pasto. «Ma non mangiamo con pezzi di carta, non vogliamo cibo veicolato: vogliamo invece — spiegano i sindacati regionali — del buon cibo preparato da personale della ristorazio­ne nella cucina delle caserme dove operano».

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 ??  ?? Una delle vaschette con il cibo confeziona­to arrivate nelle caserme dei vigili del fuoco dopo il cambio del gestore dei pasti
Una delle vaschette con il cibo confeziona­to arrivate nelle caserme dei vigili del fuoco dopo il cambio del gestore dei pasti

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