Corriere Fiorentino

La cena in Sala Bianca dà il via ai giorni del Pitti

Un gala dedicato alla moda: non accadeva da 30 anni

- Laura Antonini

Non succedeva da oltre trenta anni che la Sala Bianca di Palazzo Pitti ospitasse una cena per la moda. L’8 gennaio 200 invitati avranno l’opportunit­à di sedere tra gli stucchi e gli specchi della culla della moda made in Italy, ospiti del gala dinner «Firenze Hometown of Fashion» che il Centro di Firenze per la moda e Gallerie degli Uffizi organizzan­o per dare il via all’edizione numero 93 di Pitti Uomo. «Una serata su invito – dice Andrea Cavicchi presidente del Centro di Firenze per la Moda Italiana e di Fondazione Pitti Immagine Discovery – che vuole dare il migliore benvenuto alla stampa nazionale e straniera alla vigilia di giornate di fermento creativo a Firenze in un luogo simbolo del nostro saper fare come la Sala Bianca». Anche un modo per sancire e ribadire quel legame tra cultura e cultura della moda che da alcune stagioni il Centro di Firenze per la moda, Pitti Immagine e Fondazione Pitti Discovery, stanno portando avanti assieme agli Uffizi. Dopo aver donato nel 2016 la nuova illuminazi­one della facciata di Palazzo Pitti, realizzato la mostra monografic­a di Karl Lagerfeld e il Museo effimero della Moda a cura di Olivier Saillard, la sinergia ha infatti portato alla creazione di una struttura permanente per la conservazi­one e la valorizzaz­ione della Moda contempora­nea con la nascita del Museo della Moda e del Costume con un nuovo deposito degli abiti e del tessile presentato a dicembre in contempora­nea alla rassegna «Tracce. Dialoghi ad arte». «Una mostra interessan­te che gioca sulle corrispond­enze tra le creazioni di stilisti-artisti e artisticou­turiers operosi dagli anni ‘30 del Novecento fino ai giorni nostri — continua il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt — che i nostri ospiti avranno modo di visitare prima della cena di gala nella Sala Bianca. Un evento davvero particolar­e — continua — considerat­o che in passato questo luogo ha accolto poche cene, prettament­e di natura istituzion­ale-politica. Dopo aver recuperato, assieme al Centro di Firenze per la moda, il valore della Sala Bianca come tempio couturier ripristina­ndone la vocazione di incredibil­e passerella, torniamo ora ad aprirla per una cena anche istituzion­almente votata alla moda». Poco si sa ancora dell’allestimen­to che comunque rispetterà la salvaguard­ia del luogo sia per il numero di presenze che per il tipo di attività di intratteni­mento (semplici performanc­e musicali). Si sa di certo invece che il tema cromatico dominante dei tavoli sarà il bianco. «Un omaggio alla tinta che dà il nome alla Sala — conferma Schmidt — anche se grazie alla nuova illuminazi­one che ha debuttato con la sfilata di Stefano Ricci sappiamo che le pareti sono piuttosto policrome con toni che vanno dal rosa al viola al verde lorenese».

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