Tango e gol
Simeone-Icardi, duello tra bomber nella casa di Bati
Metti un venerdì sera a ritmo di tango. Giovanni Simeone da una parte, Mauro Icardi dall’altra. E nello stadio di Batistuta, l’idolo di chi nasce argentino e sogna di fare gol per mestiere. Giovanni ha ereditato la sua maglia numero nove, Maurito invece ha sempre dichiarato di ispirarsi a lui per la tenacia, la voglia di fare gol. Sempre. La vena realizzativa in effetti è da attaccante devastante, lo testimonia proprio la sua attitudine al gol contro la Fiorentina: nelle undici sfide contro la squadra viola Icardi ha realizzato nove gol. A nessuno ha segnato così tanto. Tutte reti che, insieme alle tante altre che ha totalizzato da quando è in Italia, lo hanno spinto fino alla convocazione in nazionale. La concorrenza di Higuain e i diverbi con Maradona infatti sono ostacoli che è riuscito a superare. E a fine mese a Milano incontrerà il Ct Jorge Sampaoli in vista dei prossimi Mondiali.
Il ct argentino invece per il momento non ha previsto di fare tappa a Firenze. Dovesse cambiare programma lo farebbe per incontrare Pezzella. Sì perché per il Cholito la rappresentativa è un sogno, un obiettivo da raggiungere dopo il Mondiale. Nelle giovanili è riuscito a mettersi in mostra ma per entrare in quel gruppo di fenomeni serve molto di più. Lavoro e gol prima di tutto. Nel girone di andata ne ha messi insieme sei, gli stessi realizzati con il Genoa un anno fa dopo lo stesso numero di partite. L’obiettivo minimo è riuscire a battere il record personale in Serie A e aiutare la Fiorentina a qualificarsi per l’Europa League. Il rivale, nel frattempo, è capocannoniere del campionato a quota diciassette, anche se nell’ultimo mese ha sofferto il calo di tutta la squadra e ha segnato solo una volta. Lo stesso Simeone lo ha preso come punto di riferimento: «Icardi è uno dei migliori attaccanti e l’Inter è uno squadra molto forte. Non dobbiamo guardare ai risultati che hanno ottenuto nelle ultime settimane», ha raccontato ieri a Mediaset. Per il momento Giovanni lo batte in un dato molto interessante: il gol di testa, tanto caro anche a Batistuta quando regalava emosto
«Lui è uno dei migliori attaccanti in assoluto, guai pensare sia in crisi Io sento di essere migliorato, ma ancora ho tanta strada da fare»
zioni sotto la curva Fiesole. In questa speciale classifica l’attaccante viola è a quattro sigilli insieme a Pavoletti e Inglese. L’interista subito dietro a tre. Entrambi insomma sfruttano il gioco costruito sulle fasce per concludere verso la porta avversaria.
Icardi, infatti, può avvalersi dei tanti assist che Candreva e Perisic gli forniscono: non è un caso che i due esterni siano rispettivamente primo e quarto nella classifica dei passaggi vincenti in Italia. Simeone invece cerca di arrangiarsi anche da solo per rendersi pericoloso e creare occasioni vi- che il dialogo coi compagni di reparto non è sempre efficace. «Devo imparare a non pensare solo al gol ma anche a lottare e ad aiutare i miei compagni, ad esempio attraverso gli assist. Sento di essere migliorato da quando sono arrivato e mi sento inserito nel gruppo».
Poche parole, tutte misurate. Simeone continua la sua crescita così. A piccoli passi, senza fretta. Anche se vincere la sfida argentina a ritmo di tango (e al suono di un gol) sarebbe un bel salto in avanti.