Betori ai campini: ero juventino, ma ora...
Il cardinale alla squadra: «Che sia un 2018 di bellezza per la nostra Viola»
Un mercoledì diverso dagli altri. Al centro sportivo della Fiorentina di visite ce ne sono tante, ma quella di ieri mattina ha un significato speciale. Già, perché per i dipendenti della società, staff viola e squadra l’incontro con il cardinale e arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori è stato qualcosa di più che una piacevole sorpresa.
La motivazione «ufficiale» era l’occasione di scambiarsi gli auguri, ma in realtà, più semplicemente, c’era la voglia di stare insieme e di accogliere nella casa viola una figura così importante per tutta la comunità fiorentina. Particolarmente emozionato mister Pioli, che ha fortemente voluto questo incontro, ricambiando l’invito ricevuto da Betori stesso ad inizio dicembre.
Il mister viola infatti è molto religioso e il feeling con lo stesso Betori è nato spontaneo. L’incontro, organizzato dal cappellano della squadra Don Massimiliano Gabbricci, è diventato una vera e propria visita di due ore, in cui il cardinale ha scoperto il centro sportivo, gli uffici e lo spogliatoio della squadra.
Non poteva mancare il discorso alla squadra, già pronta per l’allenamento. In mezzo a pesi, cyclette e palloni, Betori ha fatto gli auguri per i risultati della stagione e si è soffermato sulla comune responsabilità che Chiesa e squadra hanno nei confronti di una città come Firenze: «Sono contento di questo incontro — ha detto poi — Spero che il 2018 possa essere un anno di bellezza per la nostra Viola, al di là dei risultati». C’è stato lo spazio anche per qualche battuta, la più divertente sul passato bianconero del cardinale, da piccolo simpatizzante juventino ma oggi più che mai tifoso viola.
«Il cardinale tornerà presto al Franchi — assicura Don Massimiliano — Salica ci ha invitati in tribuna e tra poco osserverà un’altra gara dal vivo. È sempre più interessato alle vicende viola, anche se non ha apprezzato la scelta di giocare durante le feste». La visita si è conclusa con l’illustrazione del progetto dello stadio nuovo da parte del vicepresidente Salica e con la classica consegna di rito di una maglia personalizzata. La numero dieci, ovviamente.
L’emozione del mister, l’invito al Franchi e una maglia personalizzata con il 10