Corriere Fiorentino

Capucci e il teatro in mostra a Palazzo Pitti

Da martedì 72 disegni realizzati dal maestro romano per gli abiti di scena

- C.D.

Il suo debutto nel mondo del teatro è del 1986 quando firmò i costumi per una serata omaggio a Maria Callas e alla sua Norma che andò in scena all’Arena di Verona in un tripudio di taffetà bianco argento e ghiaccio. Ma la prima sfilata di Roberto Capucci è fiorentina: nel ‘51 presentò la sua prima collezione durante la serata organizzat­a nella casa di via de’ Serragli da Giovan Battista Giorgini. Da martedì torna a Firenze dove ha sede la sua fondazione, lo stilista che, tra i tanti italiani, è quello più orientato a intendere il suo lavoro come la declinazio­ne su stoffa di opere d’arte. I suoi abiti sono quasi architettu­re. E queste architettu­re,nei disegni realizzati per celebri spettacoli teatrali, vedremo dal 9, in occasione di Piiti Uomo 93 all’interno della mostra che

s’intitola Capucci Dionisiaco.

Disegni per il teatro allestita nelle sale dell’Andito degli Angiolini fino al 14 febbraio. Il titolo rimanda alle forme quasi oniriche del design di Capucci e alla divinità che proteggeva il teatro. L’esposizion­e è realizzata con la Fondazione Cassa di Risparmio, con il supporto della Fondazione Eduardo De Filippo e dell’Azienda Agricola Scovaventi, e con l’organizzaz­ione dell’Accademia degli Infuocati. E porterà all’attenzione dei visitatori, secondo una scelta curatorial­e dello stesso Capucci, 72 pezzi «i cui punti focali — anticipa il direttore degli Uffizi Eike Schmidt — sono la testa e i fianchi, dove si concentra il colore e da dove partono sbuffi e girandole, nastri e piume».

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Uno dei disegni esposti nella mostra allestita nelle sale dell’Andito degli Angiolini fino al 14 febbraio

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