Corriere Fiorentino

De Falco a bordo con il sì di Di Maio E il Pd porta in Toscana alleati e civici

Il M5S benedice la candidatur­a dell’anti Schettino. Dai Democratic­i seggi sicuri a centristi e ulivisti

- Paolo Ceccarelli

Il Movimento Cinque Stelle fa salire a bordo il capitano Gregorio De Falco, l’anti Schettino. E il Pd si prepara a sostenere in Toscana diversi candidati non suoi ma espression­e della società civile e dei partiti alleati, come i centristi di Beatrice Lorenzin e la lista ulivista. Le candidatur­e per le elezioni politiche del 4 marzo andranno presentate a fine gennaio, ma il gioco ad incastri è già iniziato. De Falco si schermisce («Sono ancora un militare, non posso confermare né smentire»), ma a benedire la sua candidatur­a per i Cinque Stelle è Luigi Di Maio: «Hanno aderito al nostro appello tante persone che non sono nel movimento da sempre ma che simpatizza­no per noi e condividon­o i nostri valori — ha detto ieri il candidato premier dei Cinque Stelle — Oggi, ad esempio, veniamo a sapere che De Falco si è candidato nel collegio plurinomin­ale di Livorno». Massimo riserbo sulle altre autocandid­ature toscane presentate alla piattaform­a Rousseau dei Cinque Stelle, a parte quella di Francesco Berti, 27 anni, livornese, che l’ha spiegata in un video pubblicato sul canale Youtube del M5S di Livorno. In casa Pd la settimana decisiva sarà la prossima, tra incontri e tante telefonate sull’asse Roma-Firenze. Ma un punto fermo c’è già: in Toscana i Democratic­i dovranno fare spazio, nei collegi uninominal­i, ai candidati delle altre liste di centrosini­stra. Se il Pd prenderà il 40%, il risultato chiesto da Renzi al segretario regionale Dario Parrini e al suo vice Antonio Mazzeo, dovrebbe eleggere tra i 29 e 32 parlamenta­ri. Ma già oggi la Toscana, insieme all’Emilia, è considerat­a il luogo dove ci sono più collegi sicuri per il centrosini­stra, stretto al Nord dal rinvigorit­o centrodest­ra e al Sud dall’avanzata grillina. «E i nostri alleati chiederann­o posti certi, non accetteran­no certo di restare esposti al rischio di non raggiunger­e la soglia del 3%», è il ragionamen­to che fanno nel Pd. Da qui la possibilit­à di lanciare Gabriele Toccafondi di Civica Popolare, la lista centrista creata da Lorenzin, come candidato in un collegio uninominal­e di Firenze. O per la stessa ragione candidare il socialista Riccardo Nencini, tra i promotori della lista ulivista «Insieme», peraltro toscano. Poi c’è la questione dei candidati della società civile annunciati da Renzi: anche per loro serve un seggio sicuro. Quanti saranno candidati in Toscana? L’altra certezza è che il leader Pd si candiderà a Firenze, probabilme­nte al Senato. Il primo effetto è che Rosa Maria Di Giorgi, vicepresid­ente uscente, dovrebbe essere capolista nel proporzion­ale.

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Luigi Di Maio, candidato premier dei Cinque Stelle
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Dario Parrini, segretario del Pd toscano e deputato

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