Il primo frutto dell’asse Sant’Anna-Normale Mancarella: noi delusi
Che fossero eccellenti non era in discussione, ma certo il primo risultato della nascente federazione tra le pisane Scuola Superiore Sant’Anna e Scuola Normale Superiore e lo Iuss di Pavia è più che incoraggiante: un finanziamento da 30 milioni di euro nell’arco di cinque anni per i progetti di eccellenza. «Insieme più forti» è lo slogan dell’alleanza tra i tre istituti di eccellenza che ha già dato i suoi importanti frutti.
Alla Sant’Anna sono stati finanziati due progetti con una somma complessiva di 15 milioni, che si traducono in potenziamenti infrastrutturali — cioè l’acquisto di nuovi strumenti e macchinari — e nell’assunzione di ricercatori. Gli ambiti disciplinari interessati sono quello della robotica e quello di economia e management. Se con fondi propri (22 milioni già previsti) la Scuola costruirà un campus al confine tra Pisa e San Giuliano Terme, con questi ultimi finanziamenti doterà le strutture (quelle esistenti e quelle in via di costruzione) di aule tecnologicamente avanzate, che permetteranno di svolgere un’attività didattica innovativa. «Cifre che ci permettono di guardare allo sviluppo della nostra Scuola con più ottimismo: si tratta di 3 milioni in più rispetto ai fondi devoluti annualmente dallo Stato — spiega il rettore Pierdomenico Perata — Questo risultato vede la federazione complessivamente vincente».
Per quanto riguarda la Scuola Normale, il ministero finanzia con 5,4 milioni il progetto di storia dell’arte che comprende anche tecnologie applicate all’arte medievale, e con 6,5 milioni il progetto multidisciplinare di scienze computazionali. «Saranno reclutati nuovi docenti e circa 250.000 euro sono riservati alla premialità, in base al nostro regolamento, dei dipendenti tecnico-amministrativo, visto che il successo della Scuola dipende anche da loro: è una scelta politica di cui vado molto fiero — dice il direttore Vincenzo Barone — Successo del 100% per gli istituti della federazione».
Per quanto riguarda l’Università statale di Pisa, sono stati premiati con 19 milioni di euro solo due progetti stilati dal Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere (sulle strutture e gli esiti storici delle migrazioni) e da quello di Ingegneria dell’Informazione (sull’industria 4.0). Allo stesso tempo però nel 2017 l’ateneo ha raddoppiato il numero di finanziamenti europei ottenuti.
«Registriamo risultati diversi e apparentemente contraddittori — commenta il rettore Paolo Mancarella — Non posso che compiacermi per gli esiti europei, felicitarmi con i nostri due dipartimenti per il risultato ottenuto ma, per forma mentale, m’interessa partire dall’esito complessivo che è meno soddisfacente. Un risultato deludente che deve però essere preso come stimolo per migliorare e per continuare nella direzione che ci ha visti particolarmente attivi nell’intento di elevare la qualità della ricerca il che, mi auguro, ci porterà presto a ottenere esiti migliori. Sono altresì contento dell’ottimo risultato delle nostre scuole di eccellenza che confermano il valore dello studio pisano».