Caccia ai campioni di voti Rischio fuga dalla Regione
Per le Politiche i partiti puntano su assessori e consiglieri
Gioco a incastri I Democratici pronti a schierare Marras, Forza Italia Mugnai Tre in pole per la Lega
È caccia — bipartisan — ai candidati e il Consiglio regionale rischia di essere rivoluzionato dopo le elezioni del 4 marzo. Maggioranza e opposizioni infatti guardano con interesse a Palazzo Panciatichi: da qui tanti «big» potrebbero traslocare in Parlamento, con ripercussioni sia sui gruppi sia sulla giunta, il cui rimpasto è dato per molto probabile dopo le Politiche.
Il fenomeno del «casting» è nel suo vivo, complice il poco tempo a disposizione dato che entro gennaio le liste vanno chiuse. Arrivare ad una soluzione non sarà semplice anche perché la legge impone le quote rosa e i partiti devono trovare anche nomi forti al femminile. Il maggior movimento è in casa Pd, anche se poi qualche consigliere regionale potrebbe restare al proprio posto, visto la necessità di candidare in Toscana alcuni alleati (esponenti delle altre liste di centrosinistra) e qualche nome di fiducia del segretario Matteo Renzi. Lo stesso Renzi però ha chiesto il «pieno» dei voti in regione e pensa di schierare chi porta vota, quelli che hanno tante preferenze per storia e radicamento del territorio. Il risultato è che non solo si parla della candidatura a Lucca di Stefano Bacelli (12.000 preferenze nel 2015) alla Camera, mentre suo fratello Luca correrà al Senato per Liberi e Uguali, e a Grosseto del capogruppo d Leonardo Marras (10.000 preferenze), ma anche dell’ipotesi Stefano Scaramelli (15.000) per Siena se alla fine Marras non corresse e del rebus Stefania Saccardi (14.000) o Eugenio Giani (10.000) per Firenze, mentre per Vincenzo Ceccarelli (18.000 preferenze nella sua Arezzo) per adeso rimane defilato. Al femminile si parla della consigliere di Pontedera Alessandra Nardini e la partita più incerta è quella fiorentina tra Saccardi e Giani, entrambi con ambizione di correre da governatore per il dopo Rossi — Saccardi lo ha detto apertamente, Giani ci sta lavorando da tempo sotto traccia — ma entrambi in difficoltà a dire no se arrivasse una chiamata direttamente dall’ex premier.
Anche le fila dell’opposizione potrebbero essere terremotate. In Forza Italia danno per certa la candidatura del coordinatore regionale Stefano Mugnai ma si parla anche di Marco Stella, molto vicino a Deborah Bergamini. Praticamente sicura poi la corsa verso Roma di Giovanni Donzelli, esponente di punta di Fratelli d’Italia in Toscana. In casa Lega Nord sabato il segretario regionale Manuel Vescovi andrà da Salvini con la rosa dei nomi per una riunione che dovrebbe essere decisiva per le candidature toscane, ma intanto si parla dello stesso Vescovi, di Iacopo Alberti e di Claudio Borghi, tutti e tre consiglieri regionali. E sul fronte femminile per il Carroccio circolano i nomi di Tiziana Nisini, assessore alla casa della giunta aretina e della consigliera regionale Elisa Montemagni (6.500 preferenze nel collegio di Lucca). E sul fronte LeU ieri Iacopo Mielo ha smentito di aver detto sì alla candidatura — il suo nome era nella lista letta all’assemblea regionale di martedì a San Bartolo a Cintoia — ma ringrazia Grasso e Civati per il loro interessamento, mentre Daniele Calosi (Fiom) dice di non essere mai stato contattato e quindi di non aver rifiutato la candidatura.