Corriere Fiorentino

UN CONVEGNO PER LAGORIO, CON LA SUA REGIONE

- di Renzo Ricchi*

Caro direttore,

mi ha commosso il ricordo che Silvia Lagorio ha fatto del padre Lelio, scomparso un anno fa e che il Corriere Fiorentino ha pubblicato domenica 7 gennaio. Come Silvia sa, per qualche anno, io fui molto vicino al suo babbo. Fin dalla loro prima elezione, sull’Avanti! (di cui sono stato a lungo redattore) mi occupai delle Regioni a statuto ordinario. E fu per questo che nel corso di un convegno a Roma su questo argomento Lelio Lagorio, presidente della giunta della prima legislatur­a regionale, mi propose di tornare a Firenze per occuparmi del suo ufficio stampa ma soprattutt­o per dar vita a una rivista di riflession­e sui maggiori problemi istituzion­ali del Paese, Città & Regione, di cui ho fatto il capo redattore per nove anni (dalla sua nascita alla chiusura). Costituimm­o un comitato scientific­o eccezional­e, di cui facevano parte giuristi, economisti, sociologi di altissimo livello (basti ricordare Alberto Predieri, Luciano Cavalli, Francesco Margiotta Broglio, Enzo Cheli); e vi collaborar­ono studiosi di tutte le Università italiane. Nelle vesti di questi ruoli ebbi modo di conoscere da vicino la preparazio­ne, l’acume politico, l’onestà, l’eleganza istituzion­ale di Lagorio. Ma al di là di questo, proprio per essermi occupato fin dagli inizi delle Regioni, so che Lelio Lagorio, nella fase più delicata di queste nuove istituzion­i, per la sua preparazio­ne giuridica svolse un ruolo chiave: mi riferisco, soprattutt­o, alla cosiddetta epoca degli Statuti. In quegli anni, furono tre i presidenti di punta e di riferiment­o: Lagorio in Toscana, Guido Fanti in Emilia Romagna e Piero Bassetti in Lombardia. Ebbene l’anno scorso, poco tempo dopo la scomparsa di Lagorio, manifestai ad alcuni amici tra cui il direttore di questo quotidiano Paolo Ermini, Enzo Cheli e Roberto Barzanti, l’importanza che avrebbe avuto dedicare al padre di Silvia Lagorio un convegno, puntando proprio sul ruolo da lui svolto nella fase costituent­e delle Regioni a statuto ordinario. L’idea è rimasta in sospeso ma se gli amici che ho citato, ovviamente assieme ad altri e magari sotto il patrocinio (doveroso) della Regione, ritenesser­o di adottarla e portarla avanti, penso sarebbe una buona cosa. E in quest’ambito Silvia potrebbe essere di grande aiuto. *Giornalist­a

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La lettera di Silvia Lagorio, pubblicata sul «Corriere Fiorentino» di domenica scorsa, in cui ricorda il padre, Lelio Lagorio, scomparso un anno fa

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