Prato, il no di Biffoni al candidato verdiniano
Il sindaco boccia Mazzoni (Ala): «Noi Democratici possiamo esprimere nomi nostri»
Il sindaco Matteo Biffoni PRATO stoppa il candidato verdinaiano. È un cortocircuito che molto probabilmente non andrà in scena quello del collegio uninominale pratese, per il quale era stata ipotizzata nel centrosinistra la candidatura del pratese Riccardo Mazzoni, ex Forza Italia passato ad Ala, il gruppo di Denis Verdini. «Una proposta irricevibile», mette le mani avanti il sindaco Pd Biffoni, che spiega all’agenzia Dire come il suo partito abbia «la capacità di avere una serie di candidature radicate sul territorio».
Prima della mossa del sindaco, consiglieri comunali del Pd erano arrivate telefonate su telefonate da parte dei militanti dei circoli e dalle ex case del popolo per protestare contro l’ipotesi Mazzoni. «La base si è spaventata ed ha reagito», spiega un militante Democratico con il sorriso amaro.
Del resto qui, il nome di Mazzoni, fedelissimo di Verdini e senatore uscente, è stato il volto dell’opposizione per eccellenza: il rappresentante più eminente del centrodestra sul territorio. Di più: la sponda romana del trionfo di Roberto Cenni nel 2009, quando la destra spodestò per la prima (e finora unica) volta il centrosinistra dagli scranni dell’amministrazione. Eppure, almeno in teoria, Mazzoni pareva in queste ore avere le carte in regola per giocare la partita. Il Pd infatti deve accontentare gli alleati con candidature nei collegi che paiono più sicuri: il «cuore rosso» di Toscana, Umbria e Marche. E così, con Ala al lavoro per presentare una lista alle elezioni, che i verdiniani vogliono alleata al Pd, a Prato ha iniziato a circolare il nome di Mazzoni come candidato.
«Riccardo è un amico, una bravissima persona — spiega Biffoni — tuttavia le persone non scordano il suo ruolo cruciale nell’aver portato il centrodestra al potere».
In effetti, se Mazzoni diventasse il candidato del centrosinistra superando lo stop di Biffoni, a Prato potrebbe andare in scena un duello bizzarro: quello con il suo ex compagno di partito Giorgio Silli, responsabile nazionale Immigrazione per Forza Italia. Mazzoni e Silli hanno combattuto fianco a fianco tutte le battaglie degli azzurri in città, ma non solo: il secondo subentrò al primo nel coordinamento provinciale di Forza Italia nel 2014.