Pistoiese, gli imprenditori locali entrano nel club
Un gruppo di 22 investitori ha rilevato il 30% delle quote: «Con loro un futuro più solido»
«Di fronte ad un calcio PISTOIA sicuramente malato a livello dirigenziale e di società, fa molto rallegrare la situazione della Pistoiese». Orazio Ferrari è il ritratto della fierezza, presidente di un club che fa notizia...al contrario.
Se infatti a varie latitudini del paese il pallone si è sgonfiato, tra squadre di Serie C fallite (Modena), destinate a subire la stessa sorte (Vicenza) o comunque alle prese con perduranti crisi (Arezzo e Lucchese), Pistoia costituisce una realtà in controtendenza: un gruppo formato da 22 investitori ha rilevato il 30% delle quote del club per una cifra complessiva di circa 300mila euro, completando — con dieci giorni d’anticipo — l’aumento di capitale della Holding Arancione Srl, società parallela che detiene il 100% della Pistoiese. Si tratta di imprenditori e professionisti della zona (ognuno dei quali ha pagato 10 mila euro), limite geografico per la sottoscrizione imposto dalla dirigenza per rafforzare il valore di un progetto che ha avuto nel rapporto con il territorio il suo caposaldo. «A fronte di una gestione oculata, l’iniziativa ha ricevuto un riscontro che in origine neppure noi credevamo, ma che poi ha dato risultati eccezionali», ha sottolineato il presidente Ferrari.
«Questo non fa cambiare niente nella gestione societaria, né genera aspettative che permettano di fare voli pindarici. Serve, piuttosto, a garantire il consolidamento del club», la specifica di Ferrari. Guai, dunque, a parlare di Serie B. Almeno nel futuro a breve termine. La formazione allenata da Indiani, attualmente decima nel girone A di Serie C, è in piena lotta per un posto nei play-off, ma innanzitutto impegnata a guadagnarsi la salvezza diretta. «È un’operazione insolita nel mondo del calcio. La Pistoiese rappresenta un’eccezione. L’obiettivo non è arricchire il club o consentire l’acquisto di nuovi giocatori, piuttosto quello di riavvicinare la parte più attiva della città alle sorti della squadra», ha aggiunto Andrea Bonechi, presidente della Holding Arancione, i cui soci di maggioranza rimangono i figli del patron Ferrari, Marco e Giuditta.