Con la vanga a ripulire la strada medievale
Sesto, l’impegno dei residenti riporta alla luce un’antica via abbandonata
Pietre ed erbacce non ci sono più. In poche settimane alcuni volenterosi sestesi — residenti nell’antico borgo di Querceto — sono riusciti a riportare alla luce una strada del 1200, abbandonata e dimenticata per anni. I più anziani della città ricordano che quel sentiero fu perfino utilizzato dai nazisti in fuga, tanto che nella ripulitura sono stati ritrovati anche diversi proiettili risalenti alla Seconda guerra mondiale e due punti in cui esisteva l’illuminazione pubblica, ora scomparsa.
Per decenni quella strada era finita nell’oblio, fino a quando un pensionato, Bruno Sarti — conosciuto da tutti per il suo impegno nel restauro gratuito dei tabernacoli — non ha deciso di impegnarsi in questa nuova avventura. Naturalmente coinvolgendo un po’ di amici e di residenti di Querceto. A loro poi si sono unite anche altre persone di Quinto e Colonnata, armate di zappe, vanghe e rastrelli. La pazienza, il tempo dedicato a questa opera meritoria e l’olio di gomito hanno fatto il resto.
«Quella strada medievale è riuscita a mantenersi intatta nei secoli perché completamente ricoperta di terra — racconta Lorenzo Paioletti dell’associazione Antico Borgo di Querceto — Bruno ci ha coinvolti, e nei fine settimana abbiamo dato il nostro contributo. Il nostro grazie va anche alla ditta Grechi che ci ha prestato un piccolo escavatore. La nostra associazione da anni si batte per la riqualificazione del borgo, abbiamo organizzato petizioni e lanciato appelli ma nessuno ci ha mai ascoltato. E così abbiamo deciso di fare da soli». La strada del 1200 completamente restaurata si trova in via della Loggia, nella zona collinare di Sesto, ed è lunga appena 320 passi ma, continua Paioletti, «in zona ci sono tante altre cose da riportare alla luce. Dopo questo successo tra noi c’è tanto entusiasmo». L’associazione Antico Borgo di Querceto è già a lavoro sul prossimo progetto: «Vogliamo ripulire un sentiero del Cai che conduce a Monte Morello. È la Pista 1. Ha bisogno di cure e noi non ci tireremo indietro. E qualche tempo fa abbiamo pure partecipato a un bando comunale per la valorizzazione dei percorsi della città».
«Ora ci occuperemo di un sentiero del Cai che ha bisogno di cure: non ci tiriamo indietro»