«La Toscana rossa non c’è più» Forza Italia parte da Campi, con le Regionali già nel mirino
Mugnai: stanchi di correre per perdere, aspettatevi sorprese
«La Toscana rossa non c’è più», almeno non quella di una volta. E così Forza Italia parte, in modo quasi sfacciato, da Campi Bisenzio. La scusa sono le elezioni amministrative (dove candidano la giornalista Maria Serena Quercioli), ma cominciare la campagna elettorale toscana da uno dei territori più difficili, per di più nei collegi uninominali, è più di una scelta di orgoglio: per gli azzurri la presentazione dei candidati è il primo passo della «lunga marcia» che li porterà, secondo loro, a breve alle prossime comunali ma soprattutto alle regionali.
«Io mi auspico si vada presto a votare in Regione, ma dovrebbero auspicarselo i toscani: da quando il governatore Rossi è uscito dal Pd, la giunta non fa più niente. E dopo le elezioni l’equilibrio sarà definitivamente rotto. E il 4 marzo aspettetevi sorprese» spiega Stefano Mugnai. Il coordinatore regionale (capolista al proporzionale di Firenze) è accanto a Deborah Bergamini che ringrazia «il presidente Berlusconi, che ha fatto un grande investimento in Toscana». Cioè ha candidato chi è in Forza Italia se non da sempre, quasi, legato al territorio. Una sorta di macchina del tempo, come l’inno di Forza Italia del ‘94 che gira, in loop, per tutta la mattina. Gli azzurri si preparano: incontrano gli alleati di Fdi e Lega, parlano di liste civiche.
Massimo Mallegni, candidato in lucchesia, è chiaro: «Il centrodestra sarà al governo, dico alle imprese: saremo noi i vostri referenti». Al suo fianco l’imprenditore Maurizio Carrara, che corre a Pistoia: «Non potevo continuare a lamentarmi, dovevo impegnarmi». L’avvocata Stefania Scarpati, già attiva dal 2009 e poi per il No al referendum, insiste: «Se mandiamo a casa il potere renziano, per convinzione e convenienza il centrodestra sarà unito». Anche se molte sfide sono difficili come quella di Scarpati (Senato a Sesto), lei e gli altri candidati (alla Camera Giorgio Silli a Prato, Felice Maurizio D’Ettore ad Arezzo, Bergamini a Massa Carrara, al Senato Roberto Berardi a Livorno) sono galvanizzati. E già pensano alle amministrative e, appunto, alle regionali.
Sarà possibile trovare l’unità di un centrodestra con posizioni ancora distanti? «Ce lo chiedono gli elettori». Anche perché i successi recenti ad Arezzo, Grosseto, Cascina e Montevarchi fanno dire a Mugnai: «Eravamo stanchi di correre per partecipare, o come diceva qualche cattivo correre per perdere». Un riferimento implicito all’era di denis Verdini, accusato di non voler mai essere competitivo davvero col Pd, anche prima di Renzi.
Bergamini Dobbiamo ringraziare il presidente Berlusconi che qui in Toscana ha fatto un grande investimento