Corriere Fiorentino

«Progetto o lavori, il balcone è crollato e non si sa perché»

Montaione, parla il costruttor­e della palazzina

- Viola Centi

Hanno costruito MONTAIONE scuole, palazzi di sei piani, ville: tutto in legno, tutto in bioedilizi­a e quasi a impatto zero. Certo, non si aspettavan­o che proprio il primo degli edifici che hanno costruito, quello che aveva dato il via a una serie anche di normative nuove, avesse un cedimento del genere. Il balcone che è crollato la notte tra domenica e lunedì in via Berlinguer a Montaione è stato costruito dalla Campigli Legnami, ditta empolese, in associazio­ne temporanea con Empoli luce, su commission­e di Publicasa, per alloggi pubblici del Comune. Le due ditte, ieri, si sono riunite, insieme anche ai progettist­i, per capire cosa ha provocato il crollo (per fortuna senza gravi conseguenz­e) del terrazzo.

«Un’infiltrazi­one — spiega Andrea Campigli che della ditta è il responsabi­le cantieri — Stiamo già portando avanti una serie di saggi strumental­i per capire se ce ne sono altre. Abbiamo messo in sicurezza il balcone crollato e stiamo controllan­do gli altri. Non sappiamo se il problema riguarda la progettazi­one o la realizzazi­one, ma ne verremo a capo». Campigli, già segretario del Pd di Empoli dal 2011 al 2013, è molto dispiaciut­o per quel che è successo. «Al di là della brutta figura — aggiunge — c’è la nostra massima disponibil­ità. Non scappiamo dalle responsabi­lità; poi siamo una ditta locale, sentiamo il problema come fosse nostro. Sia noi, ditte esecutrici, che i progettist­i siamo tutti di zona, tutto sarà ripristina­to in tempi celeri e a costo zero». Il sindaco, Paolo Pomponi, ha emesso intanto un’ordinanza per la messa in sicurezza e, nonostante le rassicuraz­ioni, vuole sapere di chi è la colpa: «Ho ordinato una verifica puntuale — spiega — ma Publicasa è il proprietar­io dell’immobile, sta a loro capire in che fase è stato commesso l’errore. Qualcuno ha la responsabi­lità di quanto accaduto, aspetto la comunicazi­one di Publicasa. Qualcuno mi deve spiegare perché un terrazzo costruito con soldi pubblici mi cade dopo soli quattro anni e mezzo». Per fortuna, il crollo è avvenuto di notte, e non ci sono stati feriti o conseguenz­e peggiori.

L’edificio fu il primo di una lunga serie: grazie alle «XLam», particolar­i blocchi di legno resistenti al fuoco e all’attacco di tarli e altri animali, la Campigli ha potuto costruite strutture all’avanguardi­a nella bioedilizi­a, come la Scuola nel parco di Montelupo Fiorentino o le residenze Erp di viale Giannotti a Firenze, ma anche una scuola a Pieve Torina, nel maceratese, per i terremotat­i. «Per le strutture nuove è diverso — spiega Campigli — questo settore si evolve in fretta. Già quando abbiamo costruito i palazzi di viale Giannotti a Firenze abbiamo potuto inserire, su indicazion­e dei progettist­i, dei sensori che rilevano l’umidità: quando va oltre la soglia del 20%, arriva un allarme direttamen­te all’ufficio manutenzio­ne di Casa Spa, e possono intervenit­e. Quando li abbiamo installati, non c’era nemmeno il brevetto».

L’edificio di Montaione dove si è verificato il crollo fu il primo certificat­o in Toscana da KlimaHaus-Casaclima, per il risparmio energetico (23 kwh a mq l’anno). Costò un milione e mezzo di euro, metà finanziati dalla Regione e l’altra metà da Publicasa, ente che si occupa dell’edilizia sociale degli 11 comuni dell’empolese-valdelsa, che fornì anche i progetti. Ad inaugurarl­o, nel giugno del 2013, c’era l’allora assessore regionale alla casa, Salvatore Allocca, con il sindaco, Paola Rossetti, e il delegato dell’Unione dei comuni per l’edilizia sociale, Rossana Mori. «Quell’edificio fece scuola — racconta Campigli — anche in campo normativo, per la bioedilizi­a. C’è da capire se si è trattato di un errore esecutivo o progettual­e, ma non ci era stato segnalato niente».

L’appartamen­to dell’ultimo piano da cui si è staccato il balcone però è disabitato al momento, gli assegnatar­i sono all’estero per lavoro da alcuni mesi, «quindi se c’erano state delle avvisaglie, rumori strani o odori, non lo possiamo sapere». Tecnici e operai delle ditte lunedì mattina era già a lavoro, soprattutt­o per rimuovere il terrazzo crollato e mettere in sicurezza, puntelland­oli, gli altri. «Entro una settimana — assicura Campigli — daremo tranquilli­tà ai residenti. Stiamo facendo una revisione totale dell’edificio, dobbiamo capire. Di certo, c’è che l’impermeabi­lizzazione esterna non era stata eseguita da noi, ma non ci tiriamo indietro».

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Andrea Campigli; nella foto grande, il balcone crollato lunedì

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