Parla il grillino-massone: addio logge, con una mail
Il caso di Landi, candidato a Lucca. Di Maio: lo denuncio. E lui: sul seggio decida il Movimento
Il cittadino Piero Landi è uscito dal fortino in cui si era rinchiuso. Sono passate più di 24 ore dalla scoperta che lui, candidato del Movimento Cinque Stelle alla Camera nel collegio uninominale di Lucca, è un massone «in sonno». Luigi Di Maio annuncia che denuncerà «personalmente come capo politico del Movimento» Landi e gli altri massoni candidati (già espulsi dal M5s) «per danno di immagine» e chiede loro di rinunciare alla proclamazione al seggio in caso vengano eletti. «Chi ha mentito a me e agli elettori non la passerà liscia», dice Di Maio. La base grillina è ancora inferocita. «Fuori dai c ..... i!», «Vergognati!», sono i messaggi più gentili lasciati sulla bacheca Facebook di Landi, la stessa su cui il 5 febbraio — cioè già nelle vesti di candidato — l’imprenditore lucchese aveva scritto: «Mi ha colpito particolarmente il buon senso delle idee portate avanti (dal M5S, ndr) nei molteplici aspetti della vita del cittadino... nella difesa della legalità e della trasparenza, nella lotta alle mafie e alla massoneria». Ieri Landi, 46 anni, ha preso carta e penna e ha raccontato la sua verità, parlando anche di quel post. «Su richiesta di alcuni attivisti (del M5S, ndr), fui invitato a prendere nette distanze dalla massoneria e a dover pubblicare sul mio profilo Facebook un post riguardante l’impegno attivo contro la lotta alle mafie e alla massoneria — scrive Landi — In sincerità non avrei dovuto accettare di pubblicarlo, ben sapendo che la massoneria che io ho conosciuto, non solo è lontana dalla mafia ma la condanna apertamente e senza indulgenza». Due ammissioni in una. Sì, ha fatto parte di «una loggia massonica nel periodo che va da fine dicembre 2016 ai primi di gennaio 2017 (in realtà sbaglia anno: è il gennaio 2018, ndr)», mentre il giorno prima lo aveva negato al Foglio, il giornale che ha scoperto la sua appartenenza alla massoneria. Ma «a gennaio 2018 avevo già trasmesso le dimissioni dalla loggia massonica lucchese intitolata a Burlamacchi». E le dimissioni, specifica Landi al Corriere Fiorentino, «sono avvenute a mezzo email il giorno del 25 gennaio». (In realtà, più che di dimissioni, nel mondo massonico si parla di «assonnamento»: chi lo chiede non partecipa più alle riunioni). Due, sono stati «alcuni attivisti» grillini a chiedergli di scrivere quel post in cui si mette in parallelo la mafia e la massoneria. Un accostamento questo che fa arrabbiare il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Stefano Bisi, che però non se la prende con Landi («Il Goi è una cosa seria, per favore», si limita a rispondere) ma con il candidato premier dei Cinque Stelle. «L’onorevole Di Maio vorrebbe cancellare un pezzo di storia di questo Paese. Gli ricordo che lui oggi può fare liberamente politica grazie alla Costituzione, che è costata centomila morti ed è stata scritta anche da massoni come Meuccio Ruini», attacca Bisi.
E Landi? La sua lettera-verità ripercorre tutto il suo impegno civile, dal volontariato nel nucleo cinofilo da soccorso di un’associazione di Camporgiano, da cui si ritirò quando «il mio cane morì», fino alla decisione di aderire a M5S, ma «non credevo nemmeno che il Movimento avesse davvero intenzione di puntare su di me». Rinuncerà al seggio da parlamentare, come chiede Di Maio? «Mi rimetto a tutte le decisioni che il movimento intenda adottare — scrive — ed infine Vi esorto con tutto il cuore, a sostenere l’unica possibilità per un reale cambiamento, l’unica opportunità concreta per garantire un futuro ai nostri figli». Endorsement finale: «Il 4 Marzo io voterò per loro».
La confessione
Alcuni attivisti M5S mi dissero di fare un post per prendere le distanze dalla Massoneria