Corriere Fiorentino

RIFIUTI, UNA CRISI PER SCELTE MANCATE

- Di Alfredo De Girolamo*

Caro direttore, la Regione si è accorta che la Toscana veleggia sull’orlo della crisi rifiuti. Un rischio da noi denunziato da tempo, ma fino ad ora sottovalut­ato. Breve riepilogo: negli ultimi anni è stata sequestrat­a (senza motivo) la discarica per rifiuti speciali di Pistoia, cancellati (giustament­e perché troppo piccoli) gli impianti di termovalor­izzazione di Greve e Pontassiev­e, non si è realizzata (per scelta politica) la terza linea del termovalor­izzatore di Livorno. Sono stati bloccati dai ricorsi il nuovo impianto di termovalor­izzazione di Firenze e quello di Scarlino. Non è stata ampliata la discarica di Rosignano e si discute in modo irresponsa­bile di chiudere quella di Terranuova Bracciolin­i. Si dibatte anche di chiudere l’impianto di Montale. Il recupero di fanghi della depurazion­e civile in agricoltur­a è stato impedito e non ci sono impianti per il pulper di cartiera. I rifiuti tessili di Prato vengono smaltiti abusivamen­te ovunque.

La Toscana poi «esporta» da anni parte dei suoi rifiuti, sia quelli in uscita dagli impianti di selezione che rifiuti differenzi­ati, in particolar­e frazione organica da compostare. In questo quadro drammatico il governator­e Rossi ha proposto di non fare l’unico impianto (Case Passerini) che mette in sicurezza l’area metropolit­ana e tutta la regione. Un calcolo politico e di corto respiro. La delibera del 15 gennaio scorso fotografa uno stato di crisi che diventerà drammatico nel 2021, ma sul tema fanghi l’emergenza è fra poche settimane. Fare un nuovo Piano regionale entro giugno è impossibil­e perché c’è una Vas di mezzo. Quel che occorre è invece una cabina di regia che affronti il tema del 2021, confermand­o l’impianto di Firenze e quello di Scarlino, e discuta anche dei flussi di differenzi­ata. Nel 2020, il 70% dei rifiuti toscani andrà a riciclo e dobbiamo avere un quadro certo. Il 30% andrà a termovalor­izzazione, e solo il 10% in discarica, secondo la nuova Direttiva europea in approvazio­ne. La delibera del 15 gennaio finalmente certifica una situazione drammatica. Il digestore, per la parte umida dei rifiuti, non sostituisc­e il termovalor­izzatore. Case Passerini e Scarlino sono indispensa­bili per la Toscana.

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