Come un derby
Sportiello ancora titolare, dopo le critiche cerca riscatto proprio nella sua Bergamo
La serenità non l’ha mai persa, in questi giorni al centro sportivo si è presentato più determinato e voglioso che mai. Il momento di Marco Sportiello non è semplice, questa volta infatti servirà una prestazione di forza e carattere per voltare pagina.
Domani a Bergamo sarà ancora una volta lui difendere la porta della Fiorentina. Pioli del resto non ha perso la fiducia, nemmeno dopo il gol preso da calcio d’angolo a Bologna e quello sulla punizione di Bernardeschi. Errori (gravi) che non devono capitare più ma che non cancellano quanto di buono è stato fatto. Nessuna alternanza, il titolare è uno solo: Sportiello, appunto. Per Dragowski ci saranno altre occasioni, anche perché il club (Corvino in primis) è convinto che il polacco abbia la stoffa per diventare un giocatore importante. Intanto però Sportiello incassa la fiducia al termine di una settimana dove lui stesso ha accusato il peso degli errori che ha commesso e che, in particolare contro la Juve, hanno influito sull’andamento della gara. E in queste situazioni ci sono due strade: o si affonda oppure si riemerge più forti di prima. Marco vuole ripartire, lui che dietro un’aria introversa e apparentemente timida nasconde energia e determinazione. E la sfida del suo riscatto, la più delicata, si giocherà proprio contro l’Atalanta, il club che lo ha accolto quando aveva appena 7 anni. Nella sfida di andata fu proprio lui il grande protagonista insieme a Chiesa che realizzò un gran gol. Un rigore parato a Gomez, due interventi fondamentali su Freuler e poi nel finale a tu per tu contro Castagne, valsero elogi e giudizi positivi per le settimane a seguire.
Fino ad oggi è stata proprio quella la sua gara migliore in viola e non è un caso che sia avvenuta nel giorno in cui davanti si è trovato il suo passato. Anche questa volta ritroverà come avversario Gasperini, l’artefice della bella favola che stanno vivendo i nerazzurri, ma anche il motivo principale del suo addio all’Atalanta. Fra loro il rapporto non è mai decollato, anzi. Lo scorso settembre fu proprio Sportiello a raccontarlo al Corriere Fiorentino: «All’Atalanta sarei rimasto a vita, l’ho detto e non mi vergogno a ripeterlo. Poi però sono state fatte altre scelte e io ne ho preso atto: a quel punto la Fiorentina era la migliore scelta possibile. Rifarei tutto quello che ho fatto, ho litigato con Gasperini ma lo farei ancora. Io ho la coscienza a posto, anche se lui dice che avevo la testa al mercato». Oggi l’attenzione è solo al campo, anche perché il portiere vuole far diventare solo un lontano ricordo il mormorio che c’è in città su di lui.
Servono continuità e risultati, per il portiere come per tutta la squadra. Il prossimo mese infatti darà delle risposte significative sul futuro del gruppo. La società ha messo tutti sotto esame e sarà il campo a dire chi sarà confermato nel proseguo del cammino. E poi, fattore da non trascurare, c’è la classifica che non è secondaria. Se è vero che l’obiettivo di raggiungere l’Europa League è praticamente svanito, non si può iniziare a fare esperimenti fin da subito. Al termine del campionato mancano ancora quattordici partite che dovranno servire anche per provare a migliorare l’undicesima posizione che è al di sotto delle aspettative iniziali. Si va avanti dunque con la linea della continuità. La conferma di Sportiello, insieme alla fiducia maturata nei mesi, va in questa direzione. Alla rifinitura di questa mattina Pioli arriva con le idee chiare. Laurini non ha recuperato e quindi sulla destra sarà confermato Milenkovic, già protagonista contro la Juventus. In attacco con Simeone e Chiesa ci sarà ancora una volta Gil Dias che ha vinto la concorrenza di Thereau. Dragowski e tutti gli altri giocatori in attesa di una possibilità continueranno a lavorare aspettando il proprio momento che però non è ancora arrivato. Adesso servono risposte immediate e definitive e per trovarle Pioli si affida ai suoi uomini migliori e di fiducia, a cominciare da Sportiello.