Corriere Fiorentino

UN’ALTRA ITALIA 50 ANNI CON LUCAS

L’onda del ‘68, le fabbriche, le periferie, le università occupate: Palazzo Mediceo rende omaggio al fotoreport­er milanese in una antologica con 200 scatti «Da indipenden­te ho raccontato le storie che alle agenzie non interessav­ano»

- Simone Dinelli

Le lotte di classe, l’affermazio­ne del movimento femminista, le università occupate, l’onda lunga del Sessantott­o, le fabbriche, le periferie, ma anche il fenomeno migratorio e lo scontro politico violento: è un lungo spaccato dell’Italia del ‘900, con temi molto attuali, quello offerto da La vita e nient’altro - Cinquant’anni di viaggi e racconti di un fotoreport­er freelance, la mostra di Uliano Lucas che apre i battenti oggi al Palazzo Mediceo di Seravezza, evento di punta della quindicesi­ma edizione di «Seravezza Fotografia». Duecento scatti in bianco e nero realizzati dal maestro milanese, uno dei primi e più conosciuti freelance italiani: passeggian­do fra i suoi lavori, con le mani dietro la schiena, la mente che vola fra i ricordi e lo sguardo attento, non riesce ad individuar­e una sua foto preferita rispetto alle altre, ma sospira con nostalgia: «Che straordina­rio Paese eravamo, in quegli anni». Lucas ripercorre il clima degli anni Settanta, quelli che lo videro dedicarsi anima e corpo al mondo del sociale, «per dare spazio e voce agli emarginati raccontand­o da indipenden­te storie che alle grandi agenzie non interessav­ano». Poi la stoccata all’Italia lacerata di oggi, divisa da una lunga campagna elettorale che sembra non finire mai: «Ci sono questioni – dice Lucas – che non abbiamo saputo risolvere dalla Seconda guerra mondiale in poi. Ed oggi paghiamo il conto per non aver fatto autocritic­a, a differenza di altri Paesi come ad esempio la Germania». Nelle foto esposte fino all’8 aprile si vedono cortei di protesta contro la guerra in Vietnam, manifestaz­ioni a piazzale Loreto, operai a difesa del proprio posto di lavoro, femministe a rivendicar­e il proprio potere, ma anche immagini scattate in sperduti villaggi dell’Africa che appaiono più che mai attuali, pensando agli sbarchi odierni dei migranti. «Questa mostra — conclude Lucas — ha imposto scelte difficili: due o tre scatti pescati da reportage durati a volte mesi. Abbiamo cercato

di dare la mia visione del mondo a venti anni e la sua evoluzione fino ad oggi». Una mostra che riporta insomma all’attenzione del pubblico alcuni grandi temi storici e sociali, tributando al contempo un riconoscim­ento all’autore per i risultati conseguiti nella sua lunga carriera.

La manifestaz­ione, organizzat­a da Fondazione Terre Medicee e Comune, andrà avanti sino alla fine di maggio con 13 eventi fra mostre, seminari, proiezioni e letture, «spalmata» su più sedi. Di pari passo con la mostra di Lucas, inaugurano oggi la retrospett­iva La scelta dello sguardo di Isabella Balena e la mostra Odi et Amo di Tatiana Mura.

 ?? (nella foto accanto: Piazzale Accursio, Milano, 1971) ?? Bianco & Nero Apre oggi al pubblico la mostra di Uliano Lucas «La vita e nient’altro»: oltre duecento immagini in bianco e nero testimonia­no l’originalit­à del racconto dell’autore in Italia e nel mondo. La mostra, aperta fino all’8 aprile, fa parte...
(nella foto accanto: Piazzale Accursio, Milano, 1971) Bianco & Nero Apre oggi al pubblico la mostra di Uliano Lucas «La vita e nient’altro»: oltre duecento immagini in bianco e nero testimonia­no l’originalit­à del racconto dell’autore in Italia e nel mondo. La mostra, aperta fino all’8 aprile, fa parte...
 ??  ?? Gallery Dall’alto: Uliano Lucas alla preview della mostra; un suo scatto allo stabilimen­to dell’industria Alfa Romeo (Arese 1978) e uno che ritrae il Quartiere Paolo VI (Taranto, 1995)
Gallery Dall’alto: Uliano Lucas alla preview della mostra; un suo scatto allo stabilimen­to dell’industria Alfa Romeo (Arese 1978) e uno che ritrae il Quartiere Paolo VI (Taranto, 1995)
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