Corriere Fiorentino

Massimo Messeri in pensione dopo 48 anni, arriva il vice Stangarone

Al suo posto il vice Michele Stangarone. E l’Ad di Ge scrive: «Punteremo su altri settori»

- di Silvia Ognibene

Massimo Messeri lascerà la carica di presidente del Nuovo Pignone dal primo aprile, dopo 43 anni trascorsi nella società oggi capofila di BhGe, controllat­a da Ge al 62,5%. Al suo posto arriva Michele Stangarone, già vicepresid­ente di Nuovo Pignone e vicepresid­ente globale delle vendite per le turbine di BhGe.

La notizia è arrivata nel giorno in cui l’ad di GE, John Flannery, ha ribadito che l’Oil&Gas non è più un settore strategico per la multinazio­nale. Quella di Messeri, iniziata nel 2011, è stata la presidenza più lunga nella storia dell’azienda fiorentina. Stanlavoro garone ha iniziato la sua carriera a Firenze nel 1985. Nel 2016 è stato nominato presidente e Ceo Europa, dal luglio scorso ricopre la carica attuale.

«Lavorare in Nuovo Pignone è stato per me motivo di grandissim­o orgoglio» ha detto Messeri. «Ho avuto il privilegio di vedere l’azienda crescere, affrontare nuove sfide e allargare sempre di più i propri confini, portando avanti la grande eredità e competenza tecnologic­a che la contraddis­tingue da sempre. La piena condivisio­ne di valori e obiettivi tra me e Michele garantisce continuità al svolto in questi anni».

Concetto ribadito da Stangarone: «Messeri ha consolidat­o la posizione di Nuovo Pignone come azienda leader sia a livello tecnologic­o che di investimen­ti in Italia, contribuen­do in modo decisivo a creare un clima di dialogo e collaboraz­ione con le istituzion­i e con le parti sociali, che ha permesso di portare avanti obiettivi strategici per tutte le parti. È mia intenzione assicurare piena continuità con il suo lavoro».

Stangarone arriva in un momento delicato per il Nuovo Pignone: l’ad di Ge, John Flannery ieri, in una lettera agli azionisti, ha sottolinea­to che BhGe «sta facendo forti progressi» e «nel corso dell’anno passato si è assicurata svariate grandi vittorie commercial­i». Tuttavia, ha ribadito: «Stiamo restringen­do il nostro focus di lungo periodo alle tre industrie chiave dove il nostro impatto è maggiore: aviazione, sanità ed energia — come a dire che il settore oil & gas, di cui si occupa il Pignone, e considerat­o nella categoria «servizi», non è più strategico — Effettuere­mo delle scelte solo quando vedremo una via chiara per risultati migliori nel lungo periodo».

Consideraz­ioni già espresse, che non preoccupan­o i lavoratori: «Per noi contano il piano industrial­e e la capacità di investimen­to sul territorio, due elementi che ci sono stati garantiti e nei quali confidiamo — dice Daniele Calosi della Fiom Cgil — L’arrivo di Stangarone, tra l’altro, riconferma il “peso” della componente italiana in seno a BhGe. Siamo tranquilli».

I lavoratori

Dai sindacati nessuna preoccupaz­ione: per noi conta il piano industrial­e già garantito

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Massimo Messeri
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Michele Stangarone

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