L’ascensore verde choc di Borgo San Jacopo
Nella strada delle case torri, a due passi da Ponte Vecchio, accanto a un ingresso spunta l’ascensore verde fluo (che non si sa dove porti). Siamo in Borgo San Jacopo, all’82 rosso, di fronte al ristorante Cammillo.
strada delle torri, a due passi da Ponte Vecchio, accanto a un ingresso spunta l’ascensore verde fluo (che non si sa dove porti). Siamo in Borgo San Jacopo, all’82 rosso, di fronte al ristorante Cammillo e a pochi metri dalla farmacia Santa Trinita. In quel fondo, prima occupato da un artigiano e poi sfitto per lunghissimo tempo, a breve si installeranno gli uffici della nota gioielleria Cassetti — orafi e argentieri da più di novant’anni con sede su Ponte Vecchio e rivenditrice ufficiale Rolex — che evidentemente ha ritenuto di primaria importanza la costruzione di un ascensore nuovo di zecca, a vista sulla strada, e dal colore decisamente sgargiante. Due mesi fa, oltretutto, la strada venne completamente bloccata per fare spazio a una gru che dovette alzare una grossa cassaforte da inserire all’interno dei locali. Non si sta mettendo in dubbio la regolarità dei lavori eseguiti ma certo appare strano che fino a oggi nessuno della soprintendenza o del Comune si sia accorto che il verde pisello di quell’ascensore cozzi con la storia e l’architettura di Borgo San Jacopo. Eppure passando di lì in piena notte quella fluorescenza non passa inosservata, anzi illumina (di verde) strada e marciapiede rubando l’attenzione dei passanti. A Palazzo Vecchio nessuno sembra sapere nulla, e l’assessore all’Urbanistica Giovanni Bettarini incuriosito da quel colore che poco si sposa con la via promette che oggi farà tutti i dovuti accertamenti per capire se per quella luce fluorescente ci siano tutte le autorizzazioni del caso. «I lavori sono stati gestiti con il supporto della soprintendenza — aggiunge Bettarini — dunque immagino che i Cassetti abbiano fatto tutto a regola d’arte».