Mugnai dribbla l’alleato «Fornero? Da tenere»
Il candidato di Forza Italia a Confindustria
Sì, Forza Italia e Lega sono alleate, ma che succede se Salvini prenderà un voto in più di Berlusconi? «Potrà rivendicare legittimamente la premiership, ma mi auguro che non succeda», dice il coordinatore regionale di Forza Italia Stefano Mugnai, candidato alla Camera nel collegio plurinominale di Firenze, agli imprenditori riuniti nella sede della Confindustria fiorentina. Ancora: «Io sono un europeista convinto. In Europa ci vuole un premier credibile e Antonio Tajani è molto ascoltato». E se il messaggio non è ancora chiaro, arriva il rinforzino: «A differenza di Salvini, noi non diciamo “via la legge Fornero”, siamo per correggerla». Chiamateli dribbling, chiamateli smarcamenti, fatto sta che ieri davanti agli industriali fiorentini Mugnai ha voluto segnare bene le distanze che separano i berlusconiani dai leghisti. Gli attacchi frontali sono stati ovviamente riservati al Pd e al centrosinistra, accusati di aver bloccato lo sviluppo della Toscana per l’incapacità (o la non volontà) di realizzare le infrastrutture, dalla Tirrenica alla Due Mari, e di «avere una macchina burocratica efficiente». Ma i distinguo che più hanno attirato l’attenzione degli imprenditori sono stati quelli verso l’alleato Salvini. «Attenzione però, la Lega non è Salvini ma molto di più: sono gli amministratori del Nord, come Maroni e Zaia, gente solida con cui bisogna parlare», nota Mugnai. E quando il presidente di Confindustria Firenze Luigi Salvadori confessa di essere rimasto sconvolto nel leggere «di esponenti di centrodestra contrari alla nuova pista di Peretola» (Alberto Mugnai della Lega, candidato al Senato contro Renzi), Mugnai lo interrompe: «Io no, eh!».
Oggi gli industriali incontreranno Alessia Petraglia, Serena Pillozzi e Alessio Biagioli (LeU) e Alfonso Bonafede (M5S).