Per Ferragamo un’altra svolta: l’Ad Poletto lascia
Se sarà un divorzio complicato lo sapremo l’8 marzo quando, alla fine del consiglio di amministrazione convocato in quel giorno per l’approvazione del bilancio 2017, Eraldo Poletto lascerà ufficialmente la carica di amministratore delegato della Ferragamo Spa. Oggi si sa che comunque divorzio sarà. Un incarico lampo, il suo, durato meno di due anni: Poletto è arrivato ad agosto del 2016 illustrando un programma per un rilancio della società — sbarcata in Borsa nel 2011 quando alla sua guida c’era Michele Norsa — che puntava sul potenziamento della vendita online, sulla riduzione dei punti vendita, senza perdere di vista la vocazione a presidiare il settore del lusso vero core business dell’azienda fondata a Firenze nel 1927 dal capostipite Salvatore. I termini dell’accordo saranno anche quelli argomento delicato da trattare nel corso del consiglio di amministrazione. Quello che è certo è che, ad oggi, Poletto è proprietario di cinquemila azioni ordinarie della società per un capitale, stando alle quotazioni in Borsa di ieri, pari più o meno a 113 mila euro. E non è escluso che sia stato proprio il difficile periodo in Borsa ad aver accelerato la decisione della società di cambiare corso. Nel 2017 il massimo di quotazione è stato pari a 30 euro, ieri il titolo era a quota 22,64, dopo aver toccato lo scorso anno un minimo di 20 euro. Una situazione che ha di nuovo alimentato voci su una possibile offerta pubblica d’acquisto per la maison fiorentina. Voce smentita dalla famiglia, che ha più volte ribadito la volontà di restare alla guida dell’impresa: «L’azienda non è in vendita, la famiglia intende restare alla guida della società». Ferragamo proprio qualche giorno fa ha portato alla fashion week milanese, a Palazzo Mezzanotte, la prima sfilata uomo-donna firmata dal nuovo stilista, Paul Andrew, entrato in azienda nel settembre del 2016 come design director della calzature donna e promosso dopo soli 13 mesi.
Era arrivato ad agosto 2016, l’8 marzo il suo ultimo Cda